La Storia dei Trofei Mono Marca

Nel 1977 il panorama agonistico italiano si arricchisce di una nuova iniziativa, il Criterium Pirelli-Plastic Screen, più comunemente ricordato come Trofeo Aspes, che per l’appunto si disputa con le Aspes Juma 125. Si tratta di una pietra miliare che avrebbe gettato le basi per la nascita di una generazione di piloti che, in alcuni casi, avrebbero scritto tra le pagine più belle del motociclismo nazionale. L’idea viene a Michele Verrini (il deus ex-machina che negli anni 80 porterà la giovane Aprilia a scendere in pista con la AF1 250cc da motomondiale affidata a Loris Reggiani) che dopo un passato come valido pilota da regolarità e giornalista per Motociclismo, in qualità di direttore commerciale per la Aspes di Gallarate (Varese), si inventa una nuova formula agonistica per scoprire nuovi talenti tra i tanti giovani appassionati italiani. Come si dice, il resto è storia.

L’Aspes Criterium si disputerà per tre stagioni dal Giugno 1977 fino al Settembre 1979, dando la possibilità a moltissimi giovani appassionati (soltanto alla prima gara se ne iscrivono 60!) la possibilità di gareggiare in pista a costi accessibili e in condizioni di sostanziale parità meccanica. Tra i campioni nati con l’Aspes Criterium, ricordiamo Loris Reggiani, Fausto Gresini, Davide Tardozzi, Guido Valli e Maurizio Vitali.

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I primi anni 80 segnano molti cambiamenti nelle preferenze dei giovani sedicenni italiani e gradualmente, le stradali rimpiazzano le regolarità nelle scelte dei nostri ragazzi che sempre di più vogliono vere e proprie moto di 125cc che in termine di dotazioni nulla devono avere ad invidiare alle coeve maxi. Ne nasce una vera e propria “corsa agli armamenti” che vede le principali case italiane investire cifre da capogiro per la studio e la commercializzazione di nuovi modelli di 125 stradali e da enduro che saranno le migliori moto prodotte in Italia e generalmente le più vendute, fino alla metà degli anni 90. Logicamente, l’interesse del mercato verso le 125 stradali non poteva che destare anche l’interesse delle case produttrici a promuovere delle competizioni dove i loro più recenti modelli avrebbero potuto gareggiare tra di loro. Il campionato Sport Production classe 125 avrebbe quindi messo in competizione tra di loro le 125 stradali prodotte dalle migliori case italiane, ma il campionato sarebbe partito solamente dalla stagione 1986.

L’idea di un trofeo monomarca anticipa quindi la tendenza ed è la Laverda di Breganze che per prima dai tempi del Criterium Aspes, nel 1984 organizza un campionato su scala nazionale per la sua nuova LB 125. Michele Verrini ancora una volta contribuirà al successo della formula monomarca, apportando la sua grande esperienza nella stesura del regolamento FMI per il neonato Trofeo Laverda che raccoglie immediatamente un enorme successo, tant’è che nel 1985 con la LB Uno viene disputata una seconda edizione che bissa il successo del primo anno. Sono troppi i nomi da ricordare di tutti coloro che poi hanno dato seguito alla loro passione correndo in campionati superiori, sia a livello professionale che amatoriale, ma alcuni come Corrado Catalano, Valerio Vivarelli e Gimmi Bosio in futuro lasceranno il segno grazie al “mestiere” imparato con la Laverda.

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Ormai siamo nel pieno dell’evoluzione delle 125 stradali e se il 1986 diviene l’ultimo anno del Trofeo Laverda, ormai prossima alla chiusura, Honda Italia ne prende spunto organizzando un campionato per la sua NS-F che addirittura raggiunge subito il numero massimo di iscritti, cioè ben 100 piloti! Il 1987 vede la seconda edizione del trofeo Honda, questa volta in sella alla carenata NS-R, essere organizzata dal team Gallina di La Spezia ed ancora una volta, è un successo. Piloti del calibro di Doriano Romboni e Alessandro Gramigni “nascono” proprio in sella alla hondina.

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L’evoluzione si fa ormai inarrestabile e se nel 1988 Honda preferisce dedicarsi in toto alle corse in Sport Production, Gilera (oltre a partecipare al campionato SP) decide di istituire un altro trofeo monomarca dedicato alle sue 125 stradali. Si incomincia nel 1988 con la KZ Endurance, seguita nel 1989 da MX1 e dal 1990 al 1993 con la serie SP (01/02/Crono e GFR). Sono anni magici che vedono la nascita di numerosi e promettenti talenti, tra i quali un certo Loris Capirossi, ma che rappresentano anche una valida alternativa per quei giovani appassionati che vogliono approcciarsi al mondo delle corse senza per forza di cose aver budget milionari (in Lire) a disposizione. L’organizzazione viene affidata alla LMC di Oliviero Cruciani e il trofeo garantisce una certa equità a tutti i partecipanti, visto che le moto sono ovviamente le stesse per tutti i piloti ed il regolamento molto severo limita le possibilità di preparazione, a differenza del campionato Sport Production dove ad esempio, dal 1991 si possono lavorare anche i cilindri.

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La storia dei trofei monomarca per noi si concluderà nel 1995 con la Cagiva Mito Cup che vedrà la nuova Mito EV impegnata in un campionato a lei dedicato. Vi saranno poi altri trofei più o meno importanti ed anche in altre cilindrate (come il trofeo Benelli Devil 50 ed il Challenge Aprilia RS 250), ma quel legame tra 125 stradali e corse per derivate di serie, effettivamente si conclude con l’arrivo delle limitazioni ad 11kw per le 125 stradali che complice anche l’avvento e la diffusione degli scooter ridimensiona moltissimo il settore che diventerà di assoluta nicchia. Un finale un pò amaro per tanti appassionati, ma che in oltre due lustri ha regalato tantissimo al motociclismo nostrano, diventando una palestra importantissima per futuri campioni o anche per semplice appassionati che ebbero modo di partecipare a “quasi armi pari” a campionati disputati sui maggiori circuiti italiani imparando a correre in moto in sicurezza.

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