Tre 125 in notturna

La notte del 9 Luglio, tre 125 anni 90 si aggiravano per l’Alta Lombardia tra altre 800 (si ottocento!) moto di varie marche e tipo. L’evento, giunto alla 17esima edizione ed organizzato dal Motobarclub è forse l’unico nel suo genere a livello nazionale. Pensateci bene: girare tutta la notte in moto su strade ricche di curve per poi raggiungere il traguardo al mattino godendosi l’alba. Chi se non i nostri Soci pavesi, non al gran completo però, poteva partecipare a tal evento in sella a tre 125 due tempi che, casomai vi fosse il bisogno di sottolinearlo, hanno fatto girare molte teste. Nel posteggio alla partenza… e forse anche in movimento tra le curve… ma lasciamo al nostro Socio Arrisan il racconto dell’evento che, crediamo e speriamo, diventerà un ritrovo annuale per tutti gli appassionati di 2T. Intanto, facciamo i nostri migliori complimenti ai ragazzi del Motobarclub per la professionalità con la quale, lo ripetiamo, da diciassette anni organizzano questo evento.

Quest’anno,per la seconda volta (la prima nel 2013) ho preso parte in coppia con Sergio al MotoTour notturno dell’alta Lombardia in sella ad una 125 degli “anni giusti”,quella del 2014 in sella alle maxi non la prendo in considerazione perche’ non ci divertimmo per vari motivi che non sto qui a spiegare. A quest’edizione si e’ aggiunto anche Campe in sella alla sua Aprilia Extrema ’92 che ben si accompagnava alla Yamaha TZR-r Red Rocket ’93 di Sergio e alla mia Suzuki Rg-r ’92. A bordo del bel furgone condizionato di Sergio abbiamo trasportato le nostre iene a Fino Mornasco,punto di arrivo del MotoTour e,una volta scaricate,abbiamo raggiunto a Seregno G3Moto,punto di ritrovo e partenza del Tour che dista circa 25 Km. Abbiamo usato il furgone per stancarci meno e impiegare meno tempo a tra andata e ritorno,non dimentichiamoci che per furba legge i 125 che possono marciare in scioltezza a 110Km/H non possono entrare in autostrada…
Partendo alle 19 circa siamo arrivati al tavolo delle iscrizioni (20€ a persona) attorno alle 20, cio’ ha comportato che ci siamo trovati oltre a meta’ gruppo dei partecipanti con i numeri 563,564 e 565 e in attesa in un parcheggio sterrato dietro al capannone di G3Moto.

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Ho fatto un giro prima della partenza e ho visto moto di tutti i tipi, segnalo che la BMW R1200Gs è il modello che la fa da padrone, poi alcune special, molte supersportive con i loro piloti in TUTA DI PELLE(!!!!) con ancora 28 gradi alle 22 e anche della fauna di gradevolissima presenza.
Di 125 anni 90 tre esemplari… su piu’ di 800 moto!
La partenza e’ cominciata alle 22:30,noi ordinatamente in fila assieme ad altre centinaia di moto siamo partiti alle 23:30 circa.

Giuro che eravamo DETERMINATI a fare il MotoTour in Touring….GIURO!!!!! ma poi…vai a capire che cosa c’abbiamo nella testa….sara’ un batterio che si attiva con le vibrazioni del motore o con il dondolar delle curve….fatto sta’ che in mezzo a sto fiume di moto,tra chi va a spasso come se fosse in riserva o il cambio bloccato in prima e chi infuoca come non se un meteorite grande come il Wyoming stia per impattare sulla terra da li a un ora….la IGNORANZA MODE ON scatta come una molla e addio buoni propositi!!!! Tant’e’ che anche il ligio Sergio al primo rifornimento mi domanda sorridente: “ue’ Arri??!!! ma non dovevamo farla in turistica???!”, la mia risposta l’ho limitata ad un sorriso e spallucce…

Questo e’ l’itinerario che abbiamo seguito utilizzando i 3 fogli road book che ci hanno consegnato alla partenza e che ci hanno portato al punto di ristoro a Dervio.

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Sul “passo” che teniamo esagero sempre un pochetto (…pochetto…) pero’ mi e’ capitato decine di volte di frenare DENTRO una curva avvolto nelle tenebre piu’ totali e girare la moto per farla senza nessun problema o rischio. Il peso di 130Kg in ordine di marcia, pneumatici stretti di ottima mescola, freni da supersportiva e sospensioni “sane”, aiutano il pilota a fare quasi tutto quello che vuole con uno sforzo minimo,l’importante e’ avere un faro anteriore che illumina ottimamente e alto. Campe ad esempio, sulla sua Extrema,aveva il faro regolato basso,anche con l’abbagliante in frenata illuminava 7/8 mt avanti a se,in una salita,con dei mastini quattrotempati alle spalle non riusciva ad andare perche’ brancolava nel buio,allorche’ mi sono spinto io forte del faro illuminante del mio Gammino a far l’andatura e l’ordine cosmico e’ stato ristabilito!

I miei compagni d’avventura sono stati eccellenti,chi per un motivo chi per un altro eravamo molto stanchi alla fine. Sergio il venerdì notte/sabato mattina lavora quindi potete immaginarvi la tirata che si è fatto. Campe Sabato ha smontato la camera da letto, imbiancata e rimontata ed il sottoscritto ha lavorato la mattina e finito alle 15… ci siamo trovati in officina da me alle 18:30, abbiamo caricato le moto sul furgone e poi siamo partiti. Comunque Sergio era decisamente in palla, quando c’erano momenti di “contest” ha esibito il suo repertorio di staccate dentro la curva (ma c’e’ chi giura che a volte abbia staccato…dopo la curva…), mollare i freni quando qualcuno voleva passarlo un pò cattivo e spremitura della TZR-rr come un frantoio spreme le olive!!!
Sul passo del S.Marco l’odore proveniente dal suo scarico era qualcosa di sovrannaturale….tra lo zolfo di un eruzione vulcanica ed erbe per riti sacrificali dello sciamano!!!!
Campi, probabilmente per la stanchezza, l’ho visto piu’ “abbottonato” ma comunque battagliero,anche lui in cima al S.Marco, dopo aver cercato di rimaner agganciato al gruppo di over a cui stava andando dietro Sergio (in salita….) ci ha detto: “se non fondo oggi…non fondo piu’!”

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Tra i vari momenti che ricordo con piu’ trasporto, un trio composto da una supermotard 4T ,una 2T e una 600, che ci hanno sorpassato sportivi nei pressi di Bellagio e che credevo ci avrebbero lasciati li con due buchini nel naso… E INVECE NO!!!! Usciti dal centro abitato abbiam fatto valere i nostri propulsori in una galleria laddove il motardino 2T credo non ci arrivasse… e nel successivo tratto del lungolago, con degli splendidi piff-paff, il G.A.P. (Gruppo Acrobatico Pavese…) andava a costruire un vantaggio consistente fino alla terrazza panoramica dove abbiamo scattato la foto di gruppo all’alba. Il percorso e’ stato decisamente bello e tortuoso,le strade a noi pavesi erano totalmente sconosciute ma usando un poco di testa e prudenza non abbiamo avuto nessun problema o inconveniente,giusto un paio di “lunghini” in collina (non so dove…) ma nulla di più. I punti più belli il Passo S.Marco, a 1900Mt con un cielo stellato da osservatorio, poi scendere dal Ghisallo all’alba con i suoi tornanti da “festadellapiega” e il paesaggio del lungolago che a mio avviso è tra i più pittoreschi della nostra bella Penisola.

Ah…si…un contrattempo lo abbiamo avuto….alla ripartenza da Dervio,non ho guardato sul secondo road book che c’era un check point finale in direzione di Como CHE ABBIAMO SALTATO… quindi, anche se abbiamo fatto QUASI tutto alla perfezione,compresi i sorpassi sulla sinistra e le staccate a ruote dritte cio’ ha avuto una pesantissima ripercussione sul nostro operato. Ebbene si amici: al tavolo ricezione road book c’era una zelante signora, che mi ha ricordato il professor Birkermaier dell’Universita’ di Jena, che non ha voluto sentir ragioni e quindi ci ha NEGATO il ricordo della manifestazione…che consisteva in una t-shirt viola e una targa con impresso il tragitto del MotoTour…che poi…per carita’…se son li alle 8:30 del mattino,con il secondo roadbook che ho per forza di cose ritirato a Dervio perche’ il primo era tutto ok come timbri e… chiudi un occhio Birkermaier e dacci tre magliette e una targhetta….chetticosta????!

Ma vabbe’, pazienza, il giro e’ andato alla grande, i miei amici sono sempre i numeri uno,le moto sono andate alla grandissima, a ogni sosta ce le guardavano e fotografavano chiedendoci da dove le avessimo tirate fuori e, qualche “bullo” prima di sorpassarci ha dovuto aspettare dei lunghi rettilinei….
Insomma, che dire?? Soddisfattissimo!!!!

Vi aspetto il prossimo anno!

W il 125 Club Italia!

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