1987/1988: RST 50
Presentato nel 1987, il Malaguti RST 50 prende il posto del precedente RGT ed è la risposta della casa di San Lazzaro all’Aprilia AF1 50 presentata nel 1986.
Con la RST 50, Malaguti fa le cose in grande. La carena ottimamente disegnata è completamente sigillata e cela alla vista il telaio in tubi di acciaio. Il gruppo serbatoio-sella-codino-fiancatine si integra molto bene con la carena, che su ogni fianco presenta uno sportello, apribile dopo aver svitato una vite, che permette di facilitare l’accesso alla candela ed al gruppo termico. Molto interessanti per una moto di soli 50cc sono le soluzioni dello scarico sotto alla sella e della batteria posizionata sotto al telaio, peraltro entrambe già viste sulla Gilera KZ/KK.
La valida strumentazione della Veglia Borletti è in un unico pezzo e comprende contakm, contagiri, indicatore della temperatura del liquido refrigerante ed una nutrita serie di spie. Altrettanto belli i comandi elettrici CEV al manubrio. Il serbatoio dell’olio e del liquido refrigerante sono facilmente accessibili e si trovano rispettivamente a destra e sinistra del cannotto di sterzo, con i loro tappi belli in vista per facilitarne il rifornimento.
Il prezzo è di lire 3.195.000 (Lire 3.420.000 con avviamento elettrico) e le colorazioni disponibili sono rosso/grigio con cerchi grigi e grigio/bianco con cerchi bianchi. Nel corso del 1988 viene introdotta una terza colorazioni blu/bianco con cerchi bianchi.
Il telaio è un doppia culla chiusa in tubi quadri di acciaio. La forcella anteriore è una Marzocchi con steli da 32 mm e sistema antidive regolabile in tre posizioni. La sospensione posteriore agisce con il sistema cantilever, ovvero il forcellone (in acciaio) ha una struttura triangolare supplementare che agisce su un ammortizzatore (Sebac) disposto orizzontalmente, il quale può lavorare in compressione o in estensione. L’impianto frenante della Grimeca vede all’anteriore un disco da 220 mm ed al posteriore da 200 mm. Le ruote sempre di produzione Grimeca sono in lega leggera e sono entrambe da 16″.
Il motore è il nuovo Franco Morini G304, ovvero l’evoluzione del precedente GS.A. Si tratta di un motore completamente inedito e molto raffinato. Il G304 è un corsalunga con cilindro in lega leggera con canna trattata al gilnisil, ammissione lamellare nel carter, accensione elettronica, pompa per la circolazione forzata del liquido di raffreddamento, avviamento elettrico (come optional) e miscelatore automatico. Viste le prestazioni “codice”, il cambio rimane a 4 rapporti ed il carburatore è il regolamentare SHA 14/12.
1989/1992: RST 50 evoluzione
A differenza di Aprilia che continua ad aggiornare la sua piccola AF1 50 facendole seguire le evoluzioni della sorella di 125cc, Malaguti in pratica non aggiorna mai la sua RST, salvo poche modifiche a livello estetico.
Nel 1989, la RST viene dotata di un cupolino con plexiglas che accoglie un nuovo gruppo ottico anteriore a due fari, gli scarichi adottano due beccucci rivolti verso il basso che aiutano a veicolare l’olio incombusto in terra e cambiano i cerchi che adottano razze di disegno diverso. Rimangono invariate le loro dimensioni.
Il prezzo è di Lire 3.584.000 e le colorazioni disponibili sono rosso con sella blu e cerchi rossi e bianco con sella blu e cerchi bianchi.
Nel 1990 ritorna il cupolino in plastica e viene rivisto il codino che adotta il faro posteriore del Fifty Top e gli scarichi che non sono più inglobati nella parte finale del codino. Il motore è il Franco Morini G303, identico al precedente G304, ma ora a 3 marce per via delle nuove limitazioni poste dal Codice.
Il prezzo è di Lire 3.665.000 (con avviamento elettrico di serie) e le colorazioni disponibili sono rosso/bianco con sella nera e cerchi rossi e bianco/blu con sella blu e cerchi bianchi.