Presentata al Salone di Milano del Novembre 1983 e commercializzata a partire dal Marzo 1984, la STX è un bell’esempio della creatività e della sensibilità commerciale degli uomini Aprilia che senza perdere tempo, trasformano la ST 125 nella moto che forse avrebbe dovuto essere.
La STX viene, infatti, aggiornata proprio dove la ST si era dimostrata più debole. La linea della STX beneficia di un inedito cupolino che assieme al puntale anteriore sono ora dotazioni standard. La ciclistica, primo caso fra le 125 stradali italiane, adotta una ruota anteriore da 16” ed il motore Hiro viene impreziosito dal miscelatore automatico.
Assieme alla neonata Gilera RV 125, la STX fornisce quindi un’affidabile, ben rifinita e veloce alternativa alle artigianali HRD e Malanca che però continuano ad offrire prestazioni maggiori.
Il prezzo nel 1984 è di Lire 2.930.000 chiavi in mano e la STX viene prodotta in un’unica colorazione. La STX ha però vita breve e viene sostituita nel 1985 dalla AS-R, la prima stradale Aprilia dotata di motore Rotax e valvola allo scarico.
La STX 125 viene essenzialmente venduta in due versioni: la prima serie mantiene il codice modello ST 125, ma adotta un nuovo DGM 50803 B necessario per omologare la ruota davanti da 16″. Secondo dati Aprilia, tale estensione del DGM viene introdotta a partire dal telaio nr 5000 che pertanto segue la numerazione introdotta dal modello ST 125. Il 5 Luglio del 1984 viene invece omologata la seconda serie, che viene codificata STX 125 ed adotta un nuovo DGM 51539. Tale serie si riconosce principalmente per il nuovo impianto di scarico ad espansione con terminale lucidato in luogo del tubo nero precedentemente adottato.
La moto in breve
La STX ha una linea meno minimalista rispetto alla ST e decisamente più sportiva. La nuova colorazione bianco perlato con inserti rossi/neri unitamente ad una parziale carenatura del radiatore sono molto riusciti.
Il nuovo cupolino (diverso dal cupolino opzionale montato sulla ST) è ben fatto e dona molto alla linea della moto. Tra l’altro nasconde bene anche l’imponente strumentazione che rimane la precedente, sebbene ora anche la spia dell’olio funzioni (il miscelatore ora esiste!) ed il contachilometri risulti impreziosito anche del parziale. Nuovi anche i comandi elettrici, più moderni e completi, di fabbricazione italiana CEV che sostituiscono i precedenti Magura.
Il serbatoio rimane il medesimo, ma ora cela anche il serbatoio per l’olio di miscelazione che trova spazio immediatamente davanti al cannotto di sterzo e dotato di un tappo ben accessibile collocato appena davanti al tappo benzina.
I fianchetti hanno una forma leggermente diversa rispetto alla ST e la comoda sella è ora impreziosita del logo Aprilia su entrambi i lati.
Il maniglione posteriore montato sulla ST viene rimpiazzato da due piccole maniglie verniciate di nero che donano al codino un aspetto decisamente meno turistico.
La Ciclistica
La ciclistica della STX adotta le medesime soluzioni viste perla ST, eccetto le seguenti differenze:
- Diversa geometria di sterzo con un inclinazione del cannotto di sterzo che passa da a 28°5′ e leggera variazione dell’avancorsa che aumenta da 86 mm a 87mm e dell’ dell’interasse che passa da 1355 mm a 1370 mm, a tutto beneficio di una maggiore stabilità sul dritto.
- Adozione di ruote dal disegno diverso e nel particolare di una ruota anteriore da 16”, primo caso tra le 125 stradali.
- Sospensioni modificate nella taratura: la forcella ora contiene 200cc di olio per stelo (190cc sulla ST) ed al posteriore compare un nuovo posteriore Marzocchi con escursione da 130 mm (140 mm sulla ST).
Il resto della ciclistica incluso l’impianto frenante rimane invariato. Il peso a secco sale da 104,5 kg a 113 kg.
Il Motore
Il propulsore Hiro della ST rimane praticamente invariato, sebbene i seguenti interventi lo rendano più sfruttabile:
- Adozione di un nuovo impianto di scarico (sulla seconda serie STX) che concede qualcosa in termini di potenza massima a discapito dell’erogazione.
- Adozione del miscelatore automatico, ovvero di una pompa olio di fabbricazione Dell’Orto inserita nel carter di destra e tarata su di una percentuale media di miscelazione dell’1,5%.
- I rapporti del cambio vengono allungati per ogni marcia ed il rapporto secondaria passa a z 14-40 (z 17-54 sulla ST).
- I carter esterni caratterizzati dal marchio “Aprilia” in luogo del marchio “Hiro”.
Secondo i dati rilevati all’epoca, il guadagno in termini di potenza erogata rispetto al propulsore montato sulla ST è di circa 0.5 cv, ovvero 18.48 cv a 8500 giri in luogo dei 18.07 cv a 8250 giri.
La velocità massima grazie alla maggiore potenza ed alla maggior efficienza areodinamica offerta dal cupolino passa da 126,8 a 129,7 Km/ora, mentre nelle prove di ripresa sui 400 metri da 50 km/h, la STX registra un tempo di 22,598 sec alla velocità di uscita di 86,124 km/h (23,777 sec e 98,800 km/h la ST).