Presentata al Motorshow di Bologna il 3 Dicembre 1988 e commercializzata a partire dal Marzo 1989, la Freccia C12R, tipo 5PE, adotta la maggior parte delle soluzioni tecniche già viste sulla edizione limitata C10R Anniversary.
Per il secondo anno di fila, Cagiva si differenzia dai suoi concorrenti presentando un aggiornamento di un modello esistente, piuttosto che un modello ex-novo. La Freccia però si presenta ancora in forma e pochi interventi mirati contribuiscono a renderla ancora molto gradita al pubblico. Nel particolare, il nuovo parafango di dimensioni contenute contribuisce a ringiovanirla non poco ed il nuovo cambio a sette rapporti, una vera primizia nel panorama motociclistico mondiale, conferisce alla C12R un vantaggio tecnico ampiamente riscontrabile nella guida e con un tocco di esclusività che non guasta mai.
La C12R partecipa al campionato Sport Production ’89, ma a differenza delle sue progenitrici non ottiene grandi risultati. Pochi aggiornamenti ed il seppur valido cambio a 7 rapporti cominciano a non essere più sufficienti per contrastare l’agguerrita concorrenza. La C12R ottiene quindi durante la stagione solo qualche buon piazzamento con Ugo Laudati.
Il prezzo nel 1989 è di Lire 5.295.000 ed i colori disponibili sono: bianco con sella blu/bianco, nero con sella grigio/nero e rosso con sella rosso/nero. Tutte le versioni hanno cerchi di color bianco.
La C12R viene affiancata a fine 1989 dalla versione SP Lucky Explorer pensata per partecipare al campionato Sport Production (si veda scheda a parte) e viene sostituita nel corso del ‘90 dalla nuova Mito, sebbene le sopravviva una variante economica denominata Final Year e prodotta a Taiwan per tutto il ’92 che è caratterizzata dai cerchi bianchi della C9 e dal motore con cambio a 6 marce.
La 5PE mantiene ancora una volta il medesimo DGM 52317 delle precedenti C9 e C10R con la medesima numerazione di telaio 00**** che ancora una volta segue la progressività instaurata con la C9.
La moto in breve
Rispetto alla C10R Anniversary, le modifiche introdotte sono ben poche. Vediamo quali:
- Leggera riduzione delle dimensioni del già piccolo spoiler in plexiglas presente nella parte alta del cupolino e che ora risulta più gradevole alla vista.
- Nuovo parafango anteriore più piccolo e più tradizionale nella forma. Decisamente l’elemento che più caratterizza la C12R rispetto alle sue progenitrici.
- Strumentazione analoga alla Freccia C10R, ma dotata di nuova grafica su fondo nero più chiaro e leggibile. Quando il cambio è in folle, oltre alla relativa spia, ora si accende anche quella che segnala la riserva dell’olio per confermare l’ efficacia della lampadina. Una caratteristica che verrà ripresa anche dalla successiva Mito.
- Semimanubri e piastra di sterzo verniciati di nero.
- Maniglione passeggero verniciato in tinta con la carrozzeria.
Ciclistica
La ciclistica riprende i miglioramenti visti sulla C10R Anniversary. Non si segnalano altre modifiche.
Motore
Il propulsore della C12R riprende le modifiche introdotte dalla C10R Anniversary, ma presenta la novità del cambio a sette rapporti in luogo di sei.
I carter restano però gli stessi e lo spazio per il rapporto supplementare viene ricavato diminuendo l’escursione degli innesti tra gli ingranaggi. La corsa del pedale e’ ora più limitata, sebbene la ricerca del folle da fermo sia ora difficoltosa. Difetto che caratterizzerà anche tutte le Cagiva Mito che, almeno nella prima serie, utilizzano il medesimo propulsore.
I dati rilevati confermano la bontà delle modifiche apportate dai tecnici Cagiva: la C12R rileva una potenza massima alla ruota di 29,68 cv a 10250 giri (27,72 cv a 10250 giri la C10R) ed una velocità massima di 163 km/h (162,4 km/h la C10R).
Per quanto attiene alle prove di ripresa sui 400 metri da 50 km/h, la taratura più sportiva della C12R fa registrare un tempo di 19,538 sec alla velocità di uscita di 101,02, una prestazione decisamente superiore rispetto al risultato di 20,702 sec alla velocità di uscita di 89,100 km/h ottenuto dalla C10R e che conferma la migliore erogazione del motore.