Presentata a Noale nell’Aprile del 1990 e commercializzata subito dopo, la AF1 125 Europa, tipo FV, condivide ciclistica e propulsore con la sorella carenata AF1 Futura 125. Per la priva volta dopo la ST del 1982, Aprilia presenta una 125 stradale priva di qualsiasi appendice aerodinamica e che in marcata controtendenza alle tipiche colorazioni che la casa di Noale ha abituato il suo pubblico, vien proposta solo in eleganti livree monocolore amaranto metallizzato o blu elettrico metallizzato.
Con l’Europa, Aprilia presenta un’alternativa alla valida Honda NSR-F sperando di copiarne l’enorme successo commerciale e, probabilmente, giocando sull’aspetto meno racing, di attrarre quei sedicenni amanti delle 125 stradali, ma non per questo con genitori – quasi sempre i finanziatori! – pronti a mettere nelle mani dei loro pargoli dei missili carenati da 170 Km/ora.
Complici una rapportatura più corta ed un peso ridotto rispetto alla sorella carenata, le prestazioni dell’Europa sono però tutto meno che pacifiche ed, almeno in accelerazione, anche superiori alla Futura stessa!
L’Europa sconta però una linea troppo classica ed al prezzo di Lire 5.690.000 è anche troppo costosa per entrare in concorrenza con la NSR-F che rimane l’indiscussa protagonista del mercato. L’Europa non diviene quindi un successo commerciale e non viene seguita da un nuovo modello o versione, sebbene possa considerarsi decisamente avanti per i suoi tempi andando ad anticipare quel filone delle moderne-classiche che tanto di moda andranno pochi anni più avanti. Viene prodotta solo nel 1990 e 1991 senza subire variazioni.
La tipo FV adotta il DGM 52867 che la differenzia dalla Futura.
La moto in breve
Il codice identificativo della Europa 125 è FV e precede sul cannotto di sterzo il DGM 52867 con numerazione di telaio 0350**** che sono specifici per la AF1 125 Europa.
La linea dell’Europa è molto classica ed elegante. Il bel faro anteriore tondo e la strumentazione dal disegno classico, che condivide con la custom Red Rose, sono decisamente elementi che riprendono le linee delle maxi giapponesi anni 70.
Le poche sovrastrutture sono specifiche per l’Europa anche se il serbatoio (sempre ribaltabile) è lo stesso in metallo della Futura. La disposizione degli accessori (serbatoio olio e batteria) rimane invariata rispetto alla Futura, sebbene l’airbox ora non sia più dotato di presa d’aria dinamica, essendo la moto priva di carenatura.
La sella è ordinabile in due colorazioni (marrone o nero) e nasconde un vano portaoggetti di limitata capacità.
Il peso a secco rilevato è di 110kg (126 kg la Futura).
Ciclistica
Non vi sono differenze rispetto alla Futura ‘90, con l’eccezione dell’avancorsa aumentata a 100 mm (95 mm la Futura) e la presenza di una pompa freno anteriore Grimeca del tipo tradizionale in luogo di quella a serbatoio separato montata sulla Futura. Le forcelle hanno una taratura più soft rispetto alla cugina carenata.
Motore
Il propulsore della Europa rimane esattamente lo stesso montato sulla Futura ‘90, ma le piccole modifiche apportate alla carburazione ed i rapporti più corti rendono il propulsore dell’Europa non solo più consono allo spirito più tranquillo della moto, ma anche più propenso al fuorigiri.
La potenza massima rilevata alla ruota è di 30,06 cv a 11250 giri, in luogo dei 31,03 cv a 10500 giri rilevati dalla Futura. Si registra un netto miglioramento della ripresa grazie al peso contenuto ed ai rapporti corti: nelle prove di ripresa sui 400 metri da 50 km/h, l’Europa rileva un tempo di 17,708 sec ed una velocità di uscita di ben 110,75 km/h a fronte di un tempo di 19,650 sec ed una velocità di uscita di 94,240 km/h registrato dalla Futura. La velocità massima si assesta sui 153,8 km/h (164,150 km/h la Futura).