Presentata nella sua configurazione definitiva al Salone di Bologna nel Dicembre 1986 e commercializzata a partire dall’Aprile 1987, la AF1 125 Project 108, tipo AC/1, segna la discesa in campo di Aprilia nel mercato delle 125 stradali di ultima generazione.
La AF1 125 viene presentata per la prima volta nella veste di prototipo (ancora equipaggiato con un forcellone di tipo tradizionale) al Salone di Milano del 1985 e subito suscita un immediato interesse per la sua linea moderna ed elegante. Aprilia però ne ritarda la presentazione ufficiale, commercializzando al suo posto la AF1 50cc che riprende la linea e colori del prototipo da 125cc, nonché il forcellone tradizionale e le caratteristiche ruote lenticolari (già viste sulla Gilera KZ). Anche se dedicata ai quattordicenni, la AF1 50, rivoluziona completamente il settore, andando ad offrire ai ragazzini dell’epoca dotazioni e cura costruttiva mai viste prima su un “ciclomotore”. La AF1 50 1986 può quindi considerarsi non solo una moto vera e propria, ma è anche la prima Aprilia a fregiarsi del nome AF1, che in omaggio alle corse automobilistiche di F1, significa semplicemente “Aprilia Formula 1”. Un nome che suggerisce il richiamo alla massima esasperazione tecnologica e prestazionale che, appunto, caratterizzano il mondo delle corse in F1.
Quando un anno dopo, Aprilia svela finalmente la Project 108 nella sua veste definitiva, l’interesse è altissimo. Nel particolare, tutti gli occhi sono puntati sulla sospensione posteriore monobraccio. Si tratta di un vero e proprio primato commerciale: un piccolo costruttore italiano impegnato nella produzione di piccole cilindrate che, intuendo il richiamo tecnologico e stilistico che una tale soluzione tecnica offre, anticipa il nuovo orientamento tecnico che caratterizzerà nella seconda metà degli anni 80, la linea sportiva del colosso mondiale Honda (basti pensare alla serie VFR che vede il suo apice con la RC30). La Project 108 è quindi la prima moto di serie al mondo con trasmissione finale a catena dotata di sospensione posteriore monobraccio, ed anche se viene commercializzata solo qualche giorno dopo la Honda VFR 400 R Pro-Arm (prima Honda col forcellone monobraccio e commercializzata inizialmente solo in Giappone), il primato spetta comunque ad Aprilia.
La sospensione posteriore a monobraccio non è però l’unica novità tecnica introdotta sulla Project 108. L’inedito telaio a doppio trave in acciaio è derivato concettualmente dall’unità che monta la AF1 250 da gran premio, le forcelle offrono il classico anti-dive ed l’impianto frenante con disco anteriore e posteriore. Le ruote, che sul prototipo del 1985 sono lenticolari, sono ora a tre razze ed entrambe hanno misura da 16″. Il propulsore rimane il conosciuto Rotax 127 montato sulla precedente AS-R e dotato di valvola RAVE allo scarico che viene fatto oggetto di diverse modifiche tese a migliorarne il funzionamento ed in particolare, viene dotato anche di avviamento elettrico di serie.
Il 1987 è un anno importante per il mercato delle 125 stradali. Dopo l’uscita della Honda NS-F del 1985 e della Gilera KZ del 1986, Aprilia e Cagiva erano rimaste un pò indietro rispetto alla migliore concorrenza. Se AS-R e Aletta Oro, si difendevano ancora bene sul versante delle prestazioni, a livello di dotazioni tecniche e qualità costruttiva erano ormai obsolete. L’ingresso della AF1 Project 108 e della Freccia C9, invece, azzera il vantaggio guadagnato sul campo da Gilera e Honda che da ora in poi dovranno vedersela con le temibili concorrenti. Per un lustro, dal 1987 al 1992, il mercato delle 125 stradali conoscerà il suo apice, dove le case più importanti investiranno cifre da capogiro in un settore che, soprattutto in Italia, diventa a tutti gli effetti uno dei mercati più belli ed interessanti dell’intera produzione motociclistica mondiale.
Il prezzo nel 1987 è di Lire 4.350.000 franco fabbrica ed i colori disponibili sono bianco/blu e blu/bianco. La AF1 Project 108 viene aggiornata a fine anno con un nuovo cupolino dotato di doppio proiettore da due nuove livree, per poi essere definitivamente sostituita dalla metà del 1988 dalla inedita AF1 Sintesi. La AF1 Project 108 viene anche ricordata per la sua presenza nella seconda serie del telefilm cult anni 80 “I ragazzi della 3C”, dove è la fidata compagna di viaggio dello sbadato “Daniele”.
La AF1 Project 108 partecipa con successo ad alcune gare del campionato Sport Production ’87 dove con Silvano Levantini, cha la alterna alla Honda NS-F, si laurea campione a fine stagione.
Il codice tipo della AF1 125 Project 108 è AC/1 ed il DGM è 52235.
La moto in breve
La AF1 Project 108 si presenta con una linea ispirata alla moto di Reggiani che corre nel Mondiale. L’avvolgente carena dotata di ampie prese d’aria laterali, lascia in bella vista le travi del nuovissimo telaio a doppio trave in acciaio e, prendendo spunto dalle macchine da gran premio, và ad elegantemente avvolgere la parte inferiore carenando completamente l’espansione.
Il ben proporzionato cupolino dotato di faro trapezoidale si integra perfettamente con la carena e racchiude la nuovissima e completissima strumentazione prodotta in Giappone (molto simile a quella montata su alcune Suzuki dell’epoca) dotata anche di indicatore del livello carburante.
Il serbatoio in metallo và ad integrarsi perfettamente con in fianchetti laterali che sono formati da due gusci unici. Ai lati del serbatoio, sui fianchi interni tra carenatura e telaio, si accede al serbatoio dell’olio per il miscelatore sul lato destro ed al vaso di espansione del circuito di raffreddamento collocato sul lato opposto. Riparate dalle fiancatine, nella triangolazione centrale del telaio trovano posto la cassetta per il filtro aria sul lato destro e la batteria sul lato opposto. La sella, protetta da serratura, è rimovibile in un unico pezzo e da accesso al vano porta-attrezzi e documenti.
La qualità delle plastiche e degli assemblaggi è ottima, sebbene la vernice usata per telaio e forcellone non sia di buona qualità, tanto che basta una buona esposizione agli elementi per creare problemi di aloni e anche ruggine. Curiosamente, la scritta “AF1” sulla carena di destra, appare come “F1A” e quindi, invertita, rispetto al lato sinistro dove appare correttamente.
Il telaio a doppio trave in acciaio della AF1 è totalmente inedito. I due montanti superiore sono in tubo trafilato a sezione rettangolare e, come sulle moto da corsa, congiungono in maniera rettilinea il canotto di sterzo all’attacco del forcellone. Le culle inferiori ed il telaietto reggi-sella sono invece in tubo quadro sempre in acciaio. Il forcellone monobraccio, un’assoluta primizia su una 125 stradale, è costruito in lamiera d’acciaio ed è accoppiato alla conosciuta sospensione posteriore (Marzocchi non regolabile) progressiva APS. Il telaio completo di forcellone e ammortizzatore pesa 27kg.
La forcella anteriore di progettazione Aprilia è una convenzionale forcella teleidraulica con steli da 36 mm ed è caratterizzata dalla dicitura HPF (Hydraulic Power Fork) e dispone dell’immancabile (una vera moda a metà anni 80) funzione anti-affondamento che risulta regolabile sull’idraulica in quattro posizioni tramite pomello posto sullo stelo destro.
L’impianto frenante di nuova fattura vanta ora un singolo disco fisso anteriore Brembo da 260 mm con pinza a due pistoncini paralleli ed un disco posteriore da 240 mm sempre con pinza a due pistoncini, ma opposti.
Inedite anche le nuove ruote a tre razze da 16” che montano le sportive coperture Metzeler a carcassa MBS nelle dimensioni 100/80-16 anteriore e 120/80-16 posteriore.
Motore
Il propulsore Rotax 127 nella versione Strada ’87 è il medesimo motore montato sulla AS-R, sebbene diverse modifiche ne abbiano notevolmente aumentato la potenza effettiva. Vediamo quali:
- Nuovo gruppo termico (codice 223221).
- Testata con rapporto di compressione elevato a 15,1:1 (14,2:1 sulla AS-R).
- La valvola RAVE, sempre comandata pneumaticamente, a causa della tendenza del sistema a stararsi per opera delle incrostazioni, è ora dotata un ingegnoso rinvio a cavo collegato al freno posteriore che permette a valvola e membrana di compiere una corsa di lavoro completa ogni volta che si agisce sul pedale del freno posteriore.
- Nuovo carburatore Dell’Orto PHBH 28 ND con taratura profondamente rivista (PHBH 26 BS sulla AS-R) e nuovo impianto di scarico.
- Rapporto finale e rapportatura del cambio allungata.
- Avviamento elettrico di serie.
A fronte delle modifiche apportate, il propulsore della AF1 rileva ben 27,88 cv alla ruota a 10000 giri. Nelle prove di ripresa sui 400 m da 50 km/h, la AF1 fa segnare un tempo rilevato di 20,887 secondi ed una velocità di uscita di 84,900 km/h rispetto ai 19,157 secondi e 104,046 Km/h fatti registrare dalla AS-R.
La velocità massima, complice anche una carenatura più aerodinamica, è di ben 155 km/h contro i 140 km/h della sua AS-R. Il peso del motore è di 23.12 kg. (un incremento di più di 2kg rispetto alla AS-R e dovuto alla presenza dell’avviamento elettrico).