Nell’estate del 1985 Cagiva presenta la Elefant 2, una enduro ispirata alla precedente Elefant, ma dotata di consistenti aggiornamenti alla carrozzeria, alla ciclistica ed al propulsore che risulta molto più prestante del precedente.
A differenza di Aprilia e Gilera che offrono in listino una enduro base affiancata a versioni “africane” e “rally”, a Schirananna decidono di produrre solo la tipologia di enduro più vicina alle moto ufficiali iscritte alla Parigi-Dakar, ovvero le cosiddette “africane”. Si tratta di una filosofia che caratterizzerà la produzione enduro Cagiva fino agli anni 90.
Della serie Elefant, la 2 è forse più performante ed anche la più “cruda” della serie, complici un motore scorbutico ed un assetto con un manubrio alto ed avanzato e sospensioni dall’escursione limitata che privilegiano la guida stradale a scapito del fuoristrada.
La Elefant 2 viene proposta nelle seguenti colorazioni: bianco/rosso con sella rossa, bianco/azzurro con sella azzurro e bianco/nero “Lucky Explorer”. Il prezzo nel 1985 è di Lire 3.729.880
Vediamo le modifiche apportate rispetto alla prima Elefant:
- Mascherina, serbatoio, fianchetti e sella subiscono un restyling volto ad enfatizzare ancora di più la parentela con le corse dakariane.
- La ciclistica viene migliorata con una forcella Marzocchi sempre da 35 al posto della precedente Llobe. L’escursione è di 180 mm. Al poteriore troviamo un ammortizzatore Marzocchi ora regolabile nel precarico abbinato alla conosciuta sospensione Soft-Damp con un escursione ruota di 170 mm. I cerchi Akront in alluminio in sostituzione dei vecchi WM in acciaio.
- Il propulsore è (montato sulla Aletta Oro S1) deriva dal motore della Aletta Rossa e mantiene la stessa impostazione, quindi senza valvola allo scarico, senza contralbero di equilibratura e senza avviamento elettrico nemmeno a richiesta. Tuttavia, il lavoro svolto dai tecnici Cagiva sul gruppo termico e l’impianto di scarico è consistente ed a tutto beneficio delle prestazioni che crescono notevolmente rispetto alle precedenti versioni. Il carburatore rimane sempre il conosciuto PHBL 24, ma il pacco lamellare ora a sei petali in luogo del precedente a quattro. La potenza massima rilevata è di 20,25cv a 8500giri e la velocità massima di 128,5km/h.