1989: Pegaso 125 – Tipo GQ
Così chiamata in onore del mitico cavallo con le ali, la Pegaso 125 ’89, tipo GQ con codice omologativo DGM 53140 OM, inaugura il nuovo segmento delle moto polivalenti, conosciute anche come funbike e ora comunemente chiamate supermotard. Ad onor del vero, la vera antesignana delle funbike è la Gilera Fastbike del 1987 che per la prima volta propone il concetto di moto stradale con il manubrio alto. Purtroppo per Gilera il modello non raccoglie l’interesse del pubblico come forse meritava.
La Pegaso, invece, ottiene un successo notevole e duraturo, tanto da venir ancor prodotta ai giorni nostri. Infatti, oltre che nella versione da 50cc, la Pegaso viene commercializzata anche con un propulsore Rotax a quattro tempi da 600cc e successivamente da 650cc – versione che sebbene motorizzata Yamaha-Minarelli è ancora in listino oggi.
In breve, la Pegaso raccoglie lo scettro dalla possente Tuareg Wind, che una volta passata la moda della Parigi-Dakar, lascia spazio alla nuova creatura di Noale impostata con una carrozzeria meno imponente e soprattutto con una ciclistica ancora più votata alla strada asfaltata che non tanto agli sterrati.
Caratterizzata da un estetica molto elegante con un bel cupolino con doppio fanale, la Pegaso viene proposta nella versione ’89 in due accostamenti cromatici tipicamente Aprilia: un grintoso rosso arancio con inserti viola ed un elegante nero sempre con inserti viola.
La Pegaso 125 condivide la medesima impostazione tecnica della Tuareg Wind ’89, ed infatti il telaio, sospensioni, impianto frenante ed il potente propulsore Rotax 123 con valvola allo scarico a controllo elettronico (cilindro 223362) sono praticamente i medesimi montati sulla Wind ’89.
Rispetto alla Tuareg Wind ’89 la Pegaso adotta una nuova taratura delle sospensioni e cosa più importante una ruota anteriore da 19”. Viene mantenuto il carburatore PHBH 28, ma l’impianto di scarico è inedito.
La potenza rilevata è di alla ruota è di 27,6 cv e la velocità massima di 141,6 km/h.
1990: Pegaso 125 – Tipo ET
La Pegaso ’90 mantiene inalterata l’impostazione del modello precedente e l’unica differenza visibile è data dalle nuove colorazioni, molto riuscite come di consueto per Aprilia. Ad una grintosa versione viola tenue con inserti gialli si contrappone una raffinata versione in verde acqua metallizzato con insterti blu.
A livello tecnico le modifiche sono di dettaglio e riguardano principalmente:
- Il telaio rimane il medesimo della precedente versione, ma è realizzato con tubi di nuovo profilo.
- La forcella ha una differente e più attenta taratura che ne migliora la scorrevolezza.
- La pompa freno adotta un pistoncino di diverso diametro.
- Il motore rimane il conosciuto Rotax 123 della versione ‘89, ma adotta un nuovo pistone ed un diverso imbiellaggio.
La potenza rilevata è di alla ruota è di 27,6 cv e la velocità massima di 141,6 km/h.
1991: Pegaso 125 – Tipo
Pur senza stravolgere l’impostazione di guida e la linea, la Pegaso ’91 introduce diverse modifiche. Rispetto alle edizioni precedenti, la novità più visibile è il cupolino che ora ospita un faro trapezoidale in luogo del precedente doppio proiettore. Il serbatoio adotta un nuovo tappo del carburante del tipo aeronautico di aspetto decisamente migliore del precedente.
La vera novità introdotta dalla Pegaso ’91 è il silenziatore catalitico, una vera primizia per una ottavo di litro. Il catalizzatore contribuisce a ridurre le emissioni allo scarico ed i depositi oleosi tipici dei motori a due tempi, tuttavia la sua efficienza dipende dalla corretta pulizia. In verità, i silenziatori catalitici per motori a due tempi si sporcano molto e non sempre è possibile pulirli senza intaccarne le capacità di riduzione dei gas allo scarico. Una eventuale sostituzione comporta quindi costi aggiuntivi da tenere in considerazione come normale manutenzione della moto.
L’unica colorazione presentata riprende i temi utilizzati da Aprilia per la stagione 1991 ed infatti il grigio metalizzato con inserti porpora ricorda molto la Futura 125 ’91.
A livello tecnico le modifiche introdotte riguardano:
- Il telaio viene irrigidito nella zona del fulcro del forcellone ed il telaietto reggi-sella è ridisegnato rispetto al precedente.
- La forcella è ora una Marzocchi con steli rovesciati da 41mm in luogo della precedente con steli rovesciati da 38mm.
- Nuova la pinza freno ed il disco anteriore sempre dello stesso diametro.
- La ruota posteriore riceve una gommatura più larga, ovvero: 130/80-17 in luogo della precedente 120/80-17.
- Il motore rimane il conosciuto Rotax 123 della versione ‘90, ma adotta un nuovo gruppo termico con due boosters aggiuntivi sulla luce di aspirazione (codice cilindro 223616 comune alle stradali). I carter motore sono ora verniciati di grigio come sulla produzione 1991.
- L’alimentazione riceve un carburatore Dell’Orto VHSB 34 LD in luogo del precedente PHBH 28 ed ovviamente una nuova cassa filtro. Nuovo anche l’impianto di scarico con appunto il finale catalitico. Nuovo il comando del gas rapido.
La potenza rilevata alla ruota è di 28,7 cv e la velocità massima di 142,7 km/h.
1992: Pegaso 125 – Tipo
Prodotta nella sola colorazione nero/rosso.
Il motore è sempre l’ottimo Rotax 123, di terza generazione, rivisto negli organi interni, nel carter frizione (come si evince dalla diversa forma esterna rispetto alla precedente versione) e con un attacco in più nella parte anteriore. I carter vengono semplificati internamente, il desmodromico del cambio rivisto per avere una cambiata più morbida, gli ingranaggi della quarta e quinta marcia invertiti, un nuovo miscelatore e la posizione degli ingranaggi del contagiri (non presente su RX) spostati anteriormente.
1993: Pegaso 125 – Tipo
Prodotta nella sola colorazione grigio/prugna/giallo.