Presentata nel 1995, la RS 125, tipo MP, è una moto nuova a tutti gli effetti. Nuova l’estetica, migliorata la ciclistica e nuovo il motore Rotax 122 che viene completamente rivisto rispetto al predecessore Rotax 123.
La RS 125, come per la Cagiva Mito EV presentata nel 1994, rappresenta il canto del cigno delle 125 stradali ad alte prestazioni. Nel 1995 le 125 stradali, che tanti cuori avevano fatto battere solo qualche anno prima, sono ormai passate in secondo piano. Le riviste che per un decennio avevano dedicato gli articoli più importanti a 125 stradali ed enduro, ormai parlano di altro. Parlano di scooter. La nuova moda è tutta concentrata li. I costruttori che hanno capito l’importanza del fenomeno, tra i quali Aprilia con SR e Scarabeo, fanno i miliardi. Gli altri, falliscono.
Ma per le 125 stradali la vera e propria “doccia fredda” arriva con le limitazioni a 11kw (15cv) introdotte alla fine del 1997 che decretano la fine della moda delle 125. Il fenomeno RS 125 però non muore completamente nel 1997. Infatti, sebbene con i dovuti accorgimenti alle carene ed alla livrea e con qualche aggiornamento tecnico secondario, la RS 125 rimane in produzione fino alla fine del 2010, quando la nuova RS a 4 tempi la manda definitivamente in pensione. Ma si tratta di un’altra moto. La “vera” RS 125 muore con l’arrivo del model year 1998 limitato a 11kw.
La RS 125 ’95 rappresenta quindi la massima espressione del 125 secondo Aprilia. Non per altro, il mitico collaudatore Aprilia Claudio Pellizzon la definisce “la migliore 125 stradale mai prodotta”. D’altronde, 13 anni di evoluzione (partendo dalla ST 125 del 1983) sono tutti li, dietro le linee sinuose del nuovo cupolino con faro poliessoidale, dietro al nuovo telaio in alluminio magistralmente rifinito a specchio e dietro al nuovo motore Rotax 122 migliorato rispetto al precedente e caratterizzato da una nuova accensione ad anticipo variabile.
La RS 125 viene posta in vendita in due colorazioni Replica: Loris Reggiani Replica in colorazione argento/rosso fluo/viola (l’ultima Reggiani Replica prodotta ed ispirata alla RSV 400 da corsa nel 1994 e 1995 affidata a Reggiani) e Max Biaggi Replica in una colorazione nero Chesterfield, praticamente identica a quella vista sulla Extrema ’94, ma questa volta espressamente dedicata a Max Biaggi per celebrare la vittoria nel campionato del mondo 1994 in sella alla 250 ufficiale. Nella sola colorazione Chesterfield, viene anche presentata una versione Sport Production caratterizzata da diverse migliorie a ciclistica e motore e che sarà l’ultima vera e propria Sport Production prodotta. Le scritte Sport Production rimpiazzano le scritte Replica.
Il prezzo nel 1995 è di Lire 7.200.000
Il prezzo nel 1995 della versione Sport Production è di Lire 9.600.000. Nel kit Sport Production, montato in fabbrica, vengono forniti i cerchi Marchesini, l’ammortizzatore posteriore regolabile, l’espansione speciale, il carburatore PHBH 28RD ed il kit per la messa in moto a pedale.
La RS 125 modello MP è caratterizzata da DGM 53889 e rimane in produzione fino al 1999 quando viene sostituita dalla, passateci il soprannome, “culo basso” che caratterizza la terza serie della RS 125 fino al 2006.
Il modello Sport Production mantiene il codice MP ed il medesimo DGM 53889 delle RS normali.
La moto in breve
La RS 125 è una moto nuova nel vestito rispetto alla precedente Extrema. Le sovrastrutture sono ridisegnate con un motivo più tondeggiante e sono essenzialmente uguali alla nuova RS 250. Per la prima volta, infatti, una 125 stradale di Noale ha una sorella di maggior cilindrata con la quale condivide la medesima filosofia di progetto. Le sovrastrutture ed i fanali sono completamente diverse rispetto alla precedente Extrema a parte il serbatoio che rimane sempre in materiale plastico e celato alla vista da cover.
La strumentazione viene completamente rinnovata ed ora adotta un tecnologico display posto tra contakm e contagiri che fornisce la temperatura dell’acqua, il voltaggio della batteria, l’ora ed un cronometro che fornisce i tempi sul giro. Si tratta della strumentazione più completa ed innovativa mai montata su una 125 stradale. I blocchetti elettrici rimangono quelli visti sulla Extrema.
Ciclistica
Il magnifico telaio in alluminio lucidato viene rivisto nella geometria di sterzo, nella posizione degli attacchi del motore e dal potenziamento del fulcro de forcellone, più basso di 3 mm e sempre lucidato a specchio come per il telaio. L’ impostazione di guida risulta quindi più caricata sull’avantreno rispetto all’Extrema.
La forcella anteriore da 40 mm rimane la medesima della precedente Extrema, ma conosce una taratura diversa. La sospensione posteriore viene ugualmente aggiornata. La Sport Production mantiene le medesime forcelle all’anteriore (non più regolabili come sulla Extrema Sport Pro) e dotate di una nuova taratura ed un nuovo ammortizzatore Boge al posteriore completamente regolabile.
L’impianto frenante adotta all’anteriore un nuovo disco flottante sempre da 320 mm servito da pinza a quattro pistoncini prodotta dalla Grimeca. Il posteriore non consosce cambiamenti.
Le ruote sono sempre in lega a tre razze e permettono il montaggio di gomme (Pirelli Dragon come primo equipaggiamento) nelle seguenti misure: 110/70-17 all’anteriore e 150/60-17 a posteriore. La Sport Production adotta ruote Marchesini.
Motore
Il rotax 122 pensiona definitivamente il precedente 123. Si tratta di un motore più leggero, più preciso nelle lavorazioni e negli accoppiamenti e più facile da mantenere che rispetto al suo predecessore adotta le seguenti modifiche:
- Il gruppo termico adotta il codice 223618 (indicato sul lato dx come in precedenza), conosciuto però anche come 220H, (scritto sull’aspirazione nella zona prossima a dove si monta il pacco lamellare) che un cilindro specifico per il Rotax 122 e non intercambiabile con quelli appositi per il Rotax 123. Le differenze sono comunque minime. Il nuovo cilindro risulta solo flangiato diversamente sul carter ed i prigionieri della testata sono da 8 fori invece che da 7 fori (per l’affidabilità, non di rado nei 123 preparati i prigionieri si strappavano). Dal 1997 viene adottata una nuova testata che contiene meno acqua per aumentarne la velocità di passaggio.
- Il modello Sport Production adotta il cilindro 220L che viene rivisto nelle geometrie.
- L’impianto di scarico con espansione e finale in carbonio (marcato MP sul terminale sopra al beccuccio) è completamente inedito. La Sport Production adotta un’espansione specifica, ma mantiene il medesimo terminale in carbonio della MP normale.
- Viene mantenuto il carburatore VHSB 34 LD dotato di una nuova cassa filtro. Anche la Sport Production esce con il carburatore da 34. Il PHBH 28 RD viene venduto solamente nel kit Sport Production.
- Il sistema di accensione viene completamente rivoluzionato nel Rotax 122: si passa dall’ accensione semplice ed economica del Rotax 123 ad una molto più complessa con centralina dedicata ed anticipo variabile. Per la Sport Production viene prodotta una centralina dedicata a richiesta.
- La frizione è estraibile ed ora, pur mantenendo i medesimi dischi del Rotax 123, è possibile lavorare sul componente senza uso alcuno di pistole pneumatiche come accadeva, invece, per il Rotax 123.
- Il selettore marce è estraibile: un’altra chicca non presente nel Rotax 123.
- La Sport Production monta l’avviamento a pedale, sebbene mantenga anche l’avviamento elettrico.