Presentata nella Primavera del 1992 e commercializzata a partire da Giugno, la RS 125 Extrema, tipo GS, va a sostituire la precedente serie AF1 che raggiunge la sua massima espressione con la Futura Sport Pro, presentata poco prima della Extrema.
La Extrema è una moto inedita rispetto alla Futura ed oltre ad una nuova bellissima carenatura, le modifiche più rilevanti sono un inedito telaio, sempre in alluminio, progettato ex-novo e per marcare un segno di discontinuità con la serie AF1, un nuovo forcellone in alluminio a due bracci in luogo del mono-braccio in acciaio introdotto nel 1987. Il motore e le sospensioni guadagnano aggiornamenti tesi ad ottimizzarne il rendimento.
Come già visto nel 1990 con la AF1 Sintesi Sport e la AF1 Futura, il 1992 vede la coesistenza di due modelli appartenenti a due serie diverse: da un lato la AF1 Futura Sport Pro e dall’altro la nuova RS Extrema.
Tuttavia, a differenza del 1990 quando entrambe la Sintesi Sport e la Futura sono presentate in tempo per prendere parte al campionato Sport Production, per la stagione ’92, solo la Futura Sport Pro viene iscritta al campionato. Quindi laddove la Futura Sport Pro è commercializzata principalmente per essere venduta a coloro che corrono nel campionato Sport Production, la RS Extrema vive il suo primo anno di vita solo come moto da strada.
Il prezzo nel 1992 è di Lire 6.770.00 in colorazione nero/prugna/grigio scritte “RS” in rosso e cerchi neri e dall’Autunno 1992 anche in una nuova colorazione Reggiani Replica con cerchi neri.
La Extrema rimane in produzione fino a fine 1994 e viene affiancata da due versioni Sport Production prodotte in colorazione Reggiani Replica nel 1993 e Chesterfield Replica nel 1994.
La tipo GS ha DGM 53396 e la numerazione di telaio inizia con 0550****, con le ultime 4 cifre che identificato il numero di telaio prodotto.
La moto in breve
Ovunque la si guardi, la linea della Extema è molto ben proporzionata e profilata. Cupolino, carena, serbatoio e codone sono perfettamente disegnati per creare un vero e proprio abito su misura che mette in giusta prospettiva il bellissimo telaio in alluminio, dando alla Extrema una linea pulita e, nella colorazione nero/prugna/grigio, anche un aspetto molto elegante. Come tradizione Aprilia, la colorazione Replica è molto vistosa e di gran fascino, andando a ‘replicare’ fedelmente la macchina da gara di Reggiani.
La carenatura molto avvolgente è stata disegnata ponendo grande attenzione al raffreddamento del motore e all’aerodinamica, quindi prestando particolare attenzione alla forma delle prese d’aria e prolungando la parte inferiore della carena fino a quasi sfiorare la ruota posteriore.
Il serbatoio (sempre ribaltabile) è come sulle Futura ‘91 ricoperto da un guscio di materiale plastico che racchiude il vero contenitore in nylon, sebbene ora abbia forma differente. Si tratta di una soluzione che permette di conformare meglio il serbatoio per tutte le taglie e anche di ottenere una piccola riduzione di peso.
Il codino molto filante racchiude un bellissimo nuovo gruppo ottico posteriore che si integra benissimo al serbatoio tramite dei supporti in materiale plastico che vanno a sostituire i classici fianchetti ed a coprire le travi del telaietto reggi-sella creando un effetto molto corsaiolo e perfettamente in linea con lo spirito della moto.
Purtroppo, a differenza della precedente Futura, il comodo vano ricavato sotto alla sella del passeggero è ora occupato dalla centralina elettronica e non è apribile. Il portaoggetti è stato quindi trasferito sotto alla sella pilota – apribile e protetta da serratura – che però da accesso ad un vano molto più piccolo rispetto alla Futura e praticamente adatto solo a contenere gli attrezzi di bordo.
La disposizione della batteria e del vaso di espansione rimane sotto al serbatoio come per la Futura, mentre il serbatoio per l’olio del miscelatore si trova ora sotto alla sella pilota.
Non si segnalano cambiamenti per quanto attiene la strumentazione ed i blocchetti elettrici che rimangono i medesimi della Futura ’91 e quindi, purtroppo, la versione economica non più marchiata “Veglia Borletti”, difatti senza marchio stampato sullo strumento. Si rileva, come per la Futura ’91, un contagiri meno preciso rispetto al Borletti e l’antipatica tendenza per lo sfondo strumenti (soprattutto la zona rossa del contagiri) a sbiadire con il tempo e l’esposizione al sole.
Le plastiche sono di ottima fattura e molto meglio assemblate rispetto alla precedente Futura, sebbene una nota stonata provenga dalle pedane pilota che seppur ben disegnate e di piacevole aspetto, ora utilizzano para-caviglie in plastica in luogo del più nobile alluminio usato sulle AF1. Nota negativa anche per le economiche pedane passeggero che mantengono il tubo di ferro utilizzato sulla Futura ‘91.
Ciclistica
Fiore all’occhiello della Extrema sono senza dubbio il rinnovato telaio deltabox ed il forcellone a doppio braccio entrambi in alluminio.
Il bellissimo telaio riprende la forma del suo predecessore montato sulla Futura, ma tutte le fusioni sono ora ottenute per fusione invece che per estrusione. Il telaietto reggi sella è invece costruito in un semplice tubo di ferro.
Il forcellone in alluminio va a sostituire il monobraccio in acciaio introdotto dalla AF1 Project 108 del 1987 e gran cura è stata posta nel suo disegno e assemblaggio. In particolare, la conformazione del braccio destro permette allo scarico un andamento rettilineo con effetti benefici sull’erogazione.
La forcella a steli rovesciati da 40 mm e la sospensione posteriore con il mono ammortizzatore Sebac vengono tarati diversamente rispetto alla Futura ‘91.
L’impianto freni utilizza un nuovo disco a freno sempre flottante e sempre da 320 mm all’avantreno servito da una nuova pinza freno. La pompa freno rimane la medesima della Futura ’91. Al posteriore viene utilizzato un nuovo disco freno da 240 mm servito da una nuova pinza freno. La pompa freno rimane la medesima della Futura ’91.
Le ruote hanno ora dimensioni più generose: 110/70×17 anteriore e 150/60×17 al posteriore.
Motore
Il propulsore della Extrema rimane il conosciuto Rotax 123 con valvola allo scarico RAVE a controllo elettronico, nel particolare la versione con il carter frizione di nuovo tipo introdotta con la Futura Sport Pro.
Il motore della Extrema mantiene le novità introdotte dalla Futura ’91 e nel particolare il nuovo cilindro con i boosters denominato 223616. Viene mantenuto il carburatore Dell’Orto VHSB 34 LD alimentato da una nuova cassa filtro. Nuovo l’impianto di scarico.
Grazie alle modifiche ricevute, l’Extrema rileva una potenza massima alla ruota di 32,4 cv a 11500 giri (33,44 cv a 11500 giri per la Futura ‘91). La velocità massima rilevata cresce a 171,3 km/h in luogo dei 169 orari rilevati sulla Futura ‘91.