La 125 Strada, denominata ST 125, è la prima 125 stradale prodotta da Aprilia e pertanto può definirsi la progenitrice di tutte le stradali – 125 e non – successivamente prodotte dalla casa di Noale.
Presentata al Salone di Milano del Novembre 1981, la ST125 viene commercializzata solamente a partire dall’Ottobre 1982, un’attesa lunga quasi un anno, ma giustificata dalla volontà di Aprilia di presentare una 125 stradale all’avanguardia.
La ST125 viene proposta in eleganti colorazioni monocromatiche: bianco perlato, rosso perlato e successivamente grigio metallizzato e nero. Il Prezzo nel 1983 è di Lire 2.495.000 chiavi in mano. Si tratta quindi di colorazioni piuttosto lontane dalle quelle tipiche che caratterizzeranno la produzione Aprilia degli anni avvenire.
Dotata di un motore di derivazione crossistica prodotto dalla italiana Hiro Motori, la ST ha una linea molto convenzionale ed inizialmente viene presentata priva di cupolino, un accessorio molto amato dai giovani dell’epoca. Una mancanza alla quale verrà posto rimedio durante la produzione, andando a fornire come optional sia il cupolino che il puntale anteriore che rendono la ST più sportiva.
La ST si pone in un contesto storico dove la neonata HRD e le bicilindriche Malanca rappresentano il massimo come prestazioni e look sportivo per i giovani sedicenni di allora, ma a differenza di queste è una 125 molto più affidabile e anche meglio rifinita. Piuttosto, la ST raccoglie lo scettro di moto polivalente ed affidabile dalle belle Laverda LZ 125 e Zundapp KS 125 WK, ovvero le prime 125 stradali dotate di raffreddamento a liquido e di una componentistica curata e migliorata rispetto alla concorrenza. Si tratta però di uno scettro che nel corso degli anni 80 e 90 le varie case si contenderanno senza esclusioni di colpi e che passerà di mano in mano molto velocemente.
La ST 125 rimane in produzione anche nel 1984 affiancando la nuova STX. La versione ’84 mantiene inalterata linea e ciclistica, mentre viene adottato il propulsore della STX che è dotato di miscelatore automatico ed è riconoscibile per i carter marchiati Aprilia. Come per la STX, nel corso del 1984 viene utilizzato un nuovo impianto di scarico con terminale separato che va a sostituire il lungo tubo nero.
La ST 125 viene identificata con il codice tipo ST 125 ed ha DGM 50803.
La moto in breve
La ST 125 ha una linea molto semplice ed essenziale a cui la colorazione bianca dona molto. Il puntale anteriore – optional – però è l’accessorio che rende più giustizia alla esile linea della ST. Difatti, contribuisce non poco a darle un aspetto immediatamente più solido e sportivo. Non altrettanto riuscito è il cupolino –anch’esso optional – che ha un aspetto un pò posticcio.
La parte anteriore è caratterizzata da un grosso faro rettangolare e da un altrettanto imponente strumentazione che vengono completamente occultati laddove venga adottato il cupolino. La strumentazione si presenta ben curata e dotata di numerose spie di servizio, sebbene la spia “olio” sia puramente di presenza, in quanto le prime ST non sono dotata di miscelatore automatico e quindi di separato serbatoio dell’olio per la miscela. Essenziale, ma in linea coi tempi, il comando elettrico per luci e frecce posto sulla sinistra del manubrio e prodotto dalla Magura e molto pratica l’adozione di una sola chiave per quattro servizi: accensione, sella, tappo serbatoio e antifurto a colonna.
Il serbatoio di metallo segue l’andamento del trave superiore del telaio e si integra bene con i fianchetti laterali a pressione che nascondono sul lato sinistro la batteria e sulla destra la scatola per il filtro aria. Sempre i due fianchetti vanno poi ad integrarsi con il codino dotato di elegante gruppo ottico posteriore e di un comodo maniglione passeggero di notevoli dimensioni.
Le pedane di gomma ed i comandi a pedale sono di semplice fattura e si nota la presenza del cavalletto centrale unitamente ad una stampella laterale.
Ciclistica
Il primo telaio stradale Aprilia è un convenzionale doppia culla chiusa tubolare dotato di notevoli rinforzi dietro al cannotto di sterzo.
Se la forcella Marzocchi da 32 mm è piuttosto convenzionale, altrettanto non si può dire per il retrotreno dove fa la sua comparsa un forcellone scatolato in acciaio con la sospensione mono-ammortizzatore progressiva Sebac denominata APS (Aprilia Progressive System). L’APS nasce dall’esperienza della casa veneta nel fuoristrada e viene per la prima volta adottato su una 125 stradale.
L’impianto frenante Grimeca si avvale di un disco anteriore da 240 mm servito da una pinza a doppio pistoncino ed al posteriore di un tamburo da 160 mm. Le ruote sono entrambe da 18″.
Motore
Il motore prodotto dalla italiana Hiro Motori S.a.s. di Origgio in provincia di Varese, partner di Aprilia da metà anni 70, è la diretta evoluzione del brillante motore prodotto per i modelli da fuoristrada, ma ampiamente rivisto in funzione del nuovo impiego stradale.
Si tratta di un propulsore ben costruito e piuttosto semplice che sebbene privo di raffinatezze quali il contralbero di equilibratura e l’avviamento elettrico è dotato di alcune interessanti dotazioni, tra le quali spiccano:
- Sistema di ammissione lamellare denominato H.I.S. (Hiro Induction System).
- Raffreddamento a circolazione forzata attivato da pompa ed esteso al carter, ovvero un sistema più efficiente della circolazione a termosifone utilizzata negli impianti di raffreddamento di Laverda e Zundapp.
- Carburatore Dell’Orto PHBH 28 AS.
- Cambio a sei velocità.
- Secondo i dati rilevati all’epoca, la ST rileva una potenza massima alla ruota di 18.07 cv a 8250 giri e una velocità massima di 126,8 km/h, mentre nelle prove di ripresa sui 400 metri da 50 km/h, la ST registra un tempo di 23,777sec alla velocità di uscita di 98,800 km/h.