Presentata al Mugello nel Maggio 1992 e commercializzata poco dopo, la nuova Honda Raiden – che in giapponese significa tuoni e fulmini – è un progetto nuovo, nome in codice JC22, che va a sostituire la vendutissima NSR-F JC20 dopo oltre quattro anni di onorata carriera.
Esattamente come la sua progenitrice nel 1988, la Raiden si presenta senza vesti riproponendo le stesse dualità che tanto successo avevano riscontrato con la precedente versione: ad una linea originale e rigorosamente naked ecco abbinato un look sobrio e da moto tranquilla; a dotazioni tecniche di tutto rispetto, ecco abbinate una ciclistica ed un motore adatti anche ad un tranquillo uso quotidiano.
A differenza di quanto visto con la prima NSR-F, il non facile compito di ricercare un look originale lavorando su una moto priva di carene ha portato gli stilisti Honda a concentrare i loro sforzi su un inedito telaio a Zeta che rende la Raiden forse troppo anticonvenzionale. Infatti, esaurito l’effetto sorpresa che la precedente JC 20 suscitò alla sua presentazione grazie della mancanza di carenatura, la Raiden punta troppo su un look originale per poter piacere ad una platea di utenti il più larga possibile. La qualità è sempre tipicamente Honda, ma alcuni componenti come il brutto finto copri forcellone in plastica e le pedane con protezione in plastica sono un netto passo indietro rispetto a quanto visto sulla JC20.
Il prezzo nel 1992 è di Lire 5.585.000, ovvero decisamente inferiore alla concorrenza. I colori disponibili sono: nero con sella viola e cerchi bianchi e color vinaccia con sella nera e cerchi grigio chiari
La Raiden viene affiancata nel 1993 dalla NSR-R che, dotata di una splendida carenatura, sposta l’ interesse del pubblico relegando la sorella scarenata ad un ruolo di secondo piano, tanto è vero che la Raiden rimane in produzione solo due anni e le 3 colorazioni proposte vengono anche riproposte in versione carenata R. Un vero peccato visto che il successo della precedente JC20 F non venne mai appannato dalla versione carenata R.
La moto in breve
Come per la precedente versione, la linea della Raiden offre integralmente le sue grazie mettendo in mostra il telaio a Zeta che proprio per la sua particolare forma e per l’assenza di una carena che possa occultarne la vista, assume un ruolo da protagonista principale.
Il telaio a Zeta è talmente anti convenzionale che qualsiasi altro particolare delle sovrastrutture della moto passa in secondo piano. Guardando la Raiden il telaio è pertanto l’elemento portante di tutta la linea e quindi: o piace, o non piace.
La parte anteriore è caratterizzata da un nuovo faro trapezoidale dalle forme arrotondate sorretto dalla una struttura che forma il sistema AIS (Aero Intake System) simile a quanto introdotto con sulla precedente JC 20 dalla versione FL del 1990. L’insieme risulta meno spigoloso che sulla precedente versione, tuttavia il livello qualitativo è inferiore. Difatti laddove la precedente JC 20 utilizza alluminio per le staffe sorreggi-proiettore e tubazioni in metallo per il sistema AIS, la nuova Raiden utilizza componentistica in plastica.
Bello il ponte di comando con la nuova strumentazione ed i comandi elettrici ispirati alla Cbr 900 Fireblande presentata proprio nel 1992. Belli i mezzi-manubri e la piastra di sterzo.
Rispetto alla precedente versione, il serbatoio della Raiden non è più nascosto dalla carenatura ed è caratterizzato da una forma piuttosto originale che, come per il telaio, o piace o non piace. Il serbatoio è anche ribaltabile e sorretto da un’apposita asta da accesso al serbatoio per il liquido di raffreddamento, a quello per l’olio del miscelatore ed alla scatola del filtro aria. Da sottolineare, tuttavia, il complicato sistema per sollevarlo: non esiste infatti un sistema di sganciamento rapido, bensì una poco probabile vite a brugola che necessita di essere svitata e riavvitata ogni qualvolta si vuole sollevare il serbatoio. Una soluzione economica che dispiace vedere su una Honda.
Il nuovo codino ha i fianchetti integrati e molto riuscito è il nuovo doppio gruppo ottico posteriore che si ispira alla favolosa NR 750. La comfortevole doppia sella è asportabile, sebbene il comando di sgancio non sia dei più agevoli, e lascia spazio alla batteria, sotto la parte riservata al pilota, e ad un piccolo vano portaoggetti collocato sotto la parte riservata al passeggero.
Le finiture sono inferiori alla precedente NSR. Le pedane pilota con protezione in plastica per le caviglie sono un deciso passo indietro rispetto ed anche il copriforcellone di veramente troppo economico.
Ciclistica
Il telaio a Zeta, detto anche Zetaframe, è un doppio trave in alluminio pressofuso e ha un peso di 9 kg rispetto ai 6.5 kg della JC 20. Secondo i tecnici Honda, i vantaggi del Zetaframe rispetto al vecchio Alcast sono diversi e sebbene qualificati ingegneri potrebbero passare diverse ore a discutere dei pro e contro di entrambe le soluzioni, forse è più semplice ricordare che la diffusione del Zetaframe è stata pressoché nulla. Un dato che parrebbe confermare il ruolo stilistico dello Zetaframe sul suo effettivo valore tecnico. Cambiano anche l’inclinazione del cannotto di sterzo e l’avancorsa: rispettivamente 25º e 91 mm.
La forcella anteriore è una Showa da 35 mm non regolabile in luogo della precedente Marzocchi ed è sempre caratterizzata da una taratura piuttosto morbida. Al posteriore viene mantenuto un forcellone in acciaio a sezione quadra che tramite il noto sistema Pro-Link, agisce su un monoammortizzatore Showa regolabile nel precarico molla.
L’impianto frenante di produzione Grimeca vede all’anteriore sempre un disco da 316 mm, ma ora flottante come sulla NSR-R SP. La pinza rimane flottante a doppio pistoncino. Al posteriore rimane confermato il precedente disco fisso da 220mm servito da pinza fissa sempre a doppio pistoncino.
Le ruote Grimeca in lega sono sempre a sei razze, ma ora sono entrambe da 17” e ospitano pneumatici Pirelli MT 75 nelle seguenti misure: anteriore 100/80-17 e 130/70-17 posteriore.
Motore
Il motore della Raiden è strettamente imparentato al propulsore montato sulla JC 20 nella sua ultima versione con trasmissione primaria a dentro dritti che viene mantenuta, sebbene aggiornato in alcuni particolari per renderlo più performante, ma senza comprometterne il carattere docile che da sempre lo contraddistingue. Vediamo le modifiche apportate rispetto alla JC 20 modello ‘92:
- Nuovo impianto di scarico e carburazione rivista – viene mantenuto il Dell’Orto PHBH 28.
- Accensione modificata nell’anticipo.
Gli altri componenti del motore inclusa la valvola allo scarico RC ed i rapporti della trasmissione primaria e finale rimangono invariati rispetto alla precedente versione.
Le modifiche apportate offrono una maggior rotondità di funzionamento e forse anche qualcosa in più in termini di potenza pura, sebbene i rilevamenti dell’epoca non siano omogenei.
Da una comparativa dell’epoca, si evince che la Raiden sviluppa una potenza massima alla ruota di 28,3 cv a 10300 giri e per una velocità massima di 162,1 km/h.