RV 125 – tipo 128

Presentata al Salone di Milano del Novembre 1983 e commercializzata a partire dal Maggio 1984, la Gilera RV 125, nome in codice tipo 128, e la sua cugina da enduro RX, rappresenta una svolta fondamentale per Gilera che dopo i fasti del passato si era fortemente ridimensionata.

Gilera RV Gilera RV

La RV 125 è la prima vera 125 stradale moderna, la capostipite di un’era che finirà solamente nel 1996 con l’arrivo delle limitazioni a 15 cv e degli scooters che ridimensioneranno il mercato delle 125 a livello di nicchia. Ma lasciamo agli amici del favoloso sito Gilera RV le giuste parole per presentare la RV collocandola nel contesto storico di quel Salone di Milano del 1983.

Non è possibile attribuire il giusto valore alla Gilera RV 125 senza calarsi per un attimo nel periodo in cui è arrivata sul mercato. Agli inizi degli anni 80, superata l’euforia per le moto da cross di fine anni 70, i sedicenni hanno cominciato a desiderare sempre di più le moto stradali, al massimo le enduro, cioè fuoristrada meno estreme. Lo testimoniano i numeri: nel 1984, le prime sette moto più vendute sono enduro. Ma messe da parte le ruote artigliate e gli sterrati, i sogni degli adolescenti si sono riempiti sempre più di strade asfaltate intrise di curve, piste, grandi pieghe e velocità. La 125 che ha sancito il divorzio dal fuoristrada è stata la costosa Laverda LZ/Zundapp KS, ma i numeri più sostanziosi di vendita li faceva la più economica Cagiva SST, la cui unica vera concorrente era la Honda CBX 125 a quattro tempi. Queste tre moto, piano piano, hanno iniziato a spostare gli interessi dei sedicenni dalle enduro alle stradali.

La Laverda LZ/Zundapp KS era un’elegante motocicletta raffreddata ad acqua (a termosifone senza pompa), ma dall’architettura molto tradizionale, con due ammortizzatori al retrotreno, un motore ad aspirazione comandata dal pistone, un cambio a 5 marce che era un disastro e l’alimentazione a miscela da farsi da soli a ogni rifornimento. La Cagiva SST, invece, dal frizzante aspetto a stelle e strisce che scimmiottava le custom, diventò un successo, ma non poteva competere con le prestazioni della LZ/KS. Certo, aveva dalla sua una migliore affidabilità, un prezzo più contenuto e meno pretese in quanto a manutenzione. Tecnicamente, però, era davvero povera: motore raffreddato ad aria da 14 cavalli scarsi, niente sospensioni sofisticate. In altre parole, l’evoluzione del modello che era in produzione sin dal 1975. Più di nicchia la Honda CBX, una moto piccolina, affidabile, con motore a quattro tempi molto parco, ma snobbato dai ragazzi perché incapace di andare forte e, soprattutto, privo di quell’acuto del due tempi che solo chi li ha guidati può capire.

La prima moto davvero di rottura rispetto al passato è l’Aprilia ST 125 del 1983. Elegante come un levriero, turba i sogni dei sedicenni con il suo motore Hiro di derivazione crossistica, nero e attillato, raffreddato ad acqua e con ammissione lamellare. La pulizia della linea è esaltata dalla sospensione posteriore monoammortizzatore (purtroppo non regolabile). Manca ancora il miscelatore e la strumentazione e i comandi (Magura) hanno un aspetto un po’ dozzinale. Su strada si guida bene ed è sicura: peccato che l’impianto elettrico non sia sempre affidabile e le ruote da 18”, di sezione piccola, la penalizzino un po’.

Ecco, tolte le moto artigianali (HRD, Aspes e simili) e quelle che facevano piccoli numeri (Malanca OB One, Fantic Strada eccetera) le 125 che andavano per la maggiore erano queste. Adesso potete ben capire perché, quando nel dicembre del 1983 la Gilera RV 125 fu svelata al Salone di Milano, ebbe sul pubblico un impatto tale da sembrare un ufo sbarcato sulla terra.

Nessuna 125, nemmeno giapponese, poteva essere paragonata alla RV per linea, tecnica, affidabilità, rifiniture e prestazioni. Nessuna aveva tutto ciò e tutto insieme.

La RV (e la sorella enduro RX) è stata per la storia della Gilera un punto di svolta, non solo stilistico, ma anche sul piano industriale. Non ne siete convinti? Scendiamo allora nel dettaglio e parliamo di fatti.

Il prezzo nel 1984 è di Lire 3.138.210 chiavi in mano con un supplemento di.Lire 177.000 per l’avviamento elettrico. I colori sono bianco panna con a scelta sella nera o rossa con decalcomanie rosse. Nel 1985 viene introdotta una nuova colorazione rossa con sella rossa o nera e decalcomanie argento. Nel 1986 arriva un’inedita livrea nera e rossa con sella a sbalzo rossa.

Gielra RV 125 86

La serie RV/RX è quindi un successo importantissimo per la casa di Arcore che nel 1984 vede un aumento della produzione del 376%, cioè da 2590 moto immatricolate nel 1983 a ben 12294 moto immatricolate nel 1984. Nel 1985 la produzione sale ulteriormente a ben 19518 unità a riprova dell’enorme e duraturo successo della serie RV/RX. (Fonte Motociclismo).

La RV rimane in listino praticamente fino al 1989, subendo solamente modifiche di poco conto. Si segnala solo l’adozione di una forcella Paioli in luogo della Marzocchi sui modelli prodotti dal 1985 in avanti e l’adozione di colorazioni diverse che caratterizzano i modelli 1985 e 1986.

La Tipo 128 si riconosce per il DGM 51451 per la numerazione telaio che inizia con 128* e per la numerazione del motore che inizia con 127*.

La moto in breve

Disegnata dal designer di fama internazionale Paolo Martin, la linea moderna ed imponente della RV sembra volerle donare molti centimetri cubici in più, tanto da farla sembrare una media cilindrata piuttosto che una 125 stradale. La linea della RV si sviluppa partendo da concetti e canoni di bellezza propri degli anni 80. Ecco il perché  di alcune linee che ricordano la Honda VF 400 F (il cupolino, per esempio) e la Yamaha RD350 (il taglio sella/serbatoio).

Il cupolino offre un buon riparo aerodinamico e giova molto alla linea della moto, sebbene altrettanto non si possa dire per gli specchietti che non sono integrati nella struttura del cupolino, ma sono fissati al manubrio disturbando la purezza della linea. Molto valide anche le appendici aerodinamiche che vanno ad elegantemente carenare il radiatore.

Il serbatoio per l’olio del miscelatore è molto ben realizzato e si trova al fianco del radiatore. Da notare l’incavo appositamente creato nello spoiler di sinistra, sotto il radiatore, per contenere un flacone di “fast”, ovvero lo speciale liquido per sigillare temporaneamente eventuali piccole forature nei pneumatici. Belli i fianchetti che nascondono la batteria (lato destro) ed il filtro aria (lato sinistro) e che ben si integrano con la sella (asportabile) ed il serbatoio.

I comandi al manubrio e la strumentazione sono della CEV, che per la RV fa le cose in grande. Difatti, la strumentazione è retroilluminata (come i comandi elettrici) e ha un design moderno e funzionale oltre all’esclusivo termometro acqua, ben posizionato tra contakm (dotato di parziale) e contagiri, ed una nutrita serie di spie molto ben posizionate e leggibili. Da notare la chiave pieghevole di contattato a tre posizioni, dove quella indicata con “check” permette di controllare l’efficienza delle spie e di accendere le luci con il motore spento.

Infine, molto belle e ben progettate le piastre portapedane in alluminio verniciato nero.

Gielra RV 125 86 (1)Gilera RV 125 84 (1)

Ciclistica
Il telaio è un classico doppia culla chiusa in tubi e rinforzi in lamiera scatolata con un cannotto di sterzo inclinato di 25° e 45’. L’avancorsa è di 89mm.

La forcella teleidraulica, con piastra anti-svirgolo di alluminio posizionata tra i due steli, è una Marzocchi con steli da 32mm e dotata dell’immancabile dispositivo anti-dive (a metà anni 80 considerato indispensabile su ogni moto) regolabile su ogni stelo tramite apposita chiavetta.

La sospensione posteriore è denominata Monodrive, un’esclusività Gilera. L’unità Marzocchi, regolabile nel precarico molla, funziona a leveraggi esterni che così posizionati, secondo i tecnici Gilera, scaricano in maniera più equilibrata le spinte di reazione e limitano la larghezza del telaio.

L’impianto frenante è di progettazione Grimeca: all’anteriore la RV adotta un disco fisso da 260 mm dotato di pinza a doppio pistoncino e un classico tamburo da 160 mm al retrotreno. Le belle ruote in lega di alluminio con tre razze sdoppiate conformate a boomerang sono anch’esse di produzione Grimeca e vantano le seguenti misure:  anteriore 2,15×16” e posteriore 2,15X18”.

Il peso rilevato a secco è di 134 kg.

Motore
Il propulsore della RV (e della enduro RX) rappresenta una novità assoluta per Gilera, diventando il capostipite di una famiglia di propulsori che andranno ad equipaggiare le 125 stradali ed enduro Gilera prodotte per tutti gli anni 80. Oltre ad essere dotato di primizie tecniche di assoluto rilievo come l’ammissione lamellare nel cilindro, il raffreddamento a liquido a circolazione forzata, il miscelatore automatico ed il cambio a 6 velocità, il motore della RV racchiude alcune caratteristiche particolari che lo rendono uno dei motori più evoluti della categoria:

  • Cilindro in lega leggera trattato al Gilnisil con ben otto luci.
  • Contralbero di equilibratura.
  • Avviamento elettrico a richiesta.

L’alimentazione è affidata ad un carburatore Dell’Orto PHBH 26 BS e l’impianto di scarico è ad espansione con terminale cromato. Da notare la possibilità di parzializzare tramite una saracinesca il flusso di aria che raggiunge il radiatore e quindi, potendo limitare il flusso di aria fresca per le temperature invernali.

La RV rileva una potenza di 18,74 cv a 8250 giri, erogata in modo molto fluido, mentre la velocità massima è tra le più elevate con ben 131,400 km/h.