125interviste: Giorgio Gallinelli Pilota ed ex-Giornalista di Motociclismo!

Giorgio Gallinelli. Un nome che chi leggeva Motociclismo negli anni 90 ricorda molto bene. Giornalista e tester, Giorgio per 10 anni ha recensito le migliori moto per la storica rivista. Da diversi anni Giorgio lavora come agente di commercio nel settore moto rappresentando marchi come Pirelli e Castrol ed è Istruttore Federale guida sicura della Federazione Motociclistica Italiana e istruttore di guida sicura ACI. Giorgio è anche responsabile con la moglie Roberta del progetto Baby Riding School, un corso riservato a bambini e bambine dai 4 ai 12 anni su moto su misura per imparare i rudimenti della guida e presentarsi preparati all’appuntamento con i 14 anni.

Giorgio Gallinelli però rimane un nome legato alle corse e nel particolare al periodo d’oro delle 125 stradali e del campionato italiano Sport Production.

1) 125stradali: Benvenuto Giorgio! Sei il primo pilota a rilasciare un’intervista per www.125stradali.com
Giorgio Gallinelli: 
Grazie. Complimenti per la passione!

2) Come hai iniziato a correre?
Per caso. Sono classe ’63 e vado in moto da ben prima dei 14 anni. Già in seconda media ricordo che nel dopo scuola prendevo il cinquantino e andavo come un pazzo dal mio meccanico dove volevo imparare il mestiere. Ero uno spericolato. Rischiavo la vita ogni Domenica. Poi un giorno del 1988 un amico, Massimo Beltramini, mi porta un volantino dove si parla del Trofeo monomarca Gilera. Dopo averci pensato un pò su, acquistiamo entrambi una Kz Endurance e  decidiamo di iscriverci.

Nel 1988 inizio anche a lavorare per Motociclismo rispondendo quasi per scherzo ad un annuncio dove cercavano collaudatori. Si richiedevano una laurea in ingegneria ed una conoscienza dell’inglese che io però non avevo. Quindi scrivo una lettera del tipo “sono alto 160 cm, peso poco ed in moto sono un gran manico”! Pochi mesi quando mi ero praticamente dimenticato di quella lettera ricevo una telefonata e mia mamma che risponde si dimentica di dirmelo. Poi ritelefonano ancora e questa volta trovano me. La voce dall’altra parte mi convocava il sabato successivo per un appuntamento sulla pista Pirelli. Ricordo non ho dormito per tre notti e sabato mi presento un’ora prima dell’appuntamento con i cancelli ancora chiusi tanto da farmi pensare di aver sbagliato il giorno! Facciamo una prima selezione con una Morini Dart 350, una moto che oggi non si ricorda nessuno (noi, si Giorgio! ndr), e ci fanno fare un test di accelerazione. Eravamo io, Giovanni Zamagni ed un certo Pavesi. Io e Giovanni avevamo caratteristiche diverse ma ci completavamo: lui laureando ed io un pò più bravo di lui in moto. Ci presero tutti e due.

Nel 1989 in redazione nasce l’idea di partecipare ad una gara Sport Production in sella alla prima moto che sarebbe arrivata. E arrivò la Honda NSR-R.

3) Il 1988 è il tuo primo anno di corse dove appunto in sella alla Gilera Kz Endurance partecipi al neonato Trofeo Gilera dove corre anche un certo Loris Capirossi.
Mi ricordo di Loris. Si iscrive dopo due gare dall’inizio campionato ed arriva subito terzo. Ricordo quell’anno dava gli esami di licenza media!

Nella mia prima gara nel Trofeo arrivo settimo e ricordo la gara del 3 Luglio al Mugello quando – in ossequio alla denominazione ufficiale di moto e trofeo – si corre una gara di Endurance di due ore dove ci saremmo alternati alla guida per turni di 10/15 minuti. Io ed il mio amico Massimo partecipiamo con la mia moto, ma allo scattare del suo turno, parte e con una caduta rovinosa mi distrugge la moto! Concludo il Trofeo nono in classifica, Capirossi quarto e Gimmi Bosio vincitore.

Il 1988 è anche il mio primo anno nel campionato Sport Production. Ricordo che il primo mese dopo la mia prima gara nel Trofeo c’era un gara selettiva a Monza (vicino a casa) per la Sp. Mi iscrivo con il mio KZ e conquisto subito il secondo tempo a 17 centesimi dalla pole di Ivan Incardona. Vinco la batteria di qualificazione ed in finale arrivo addirittura secondo dietro a Baldassare Monti con la Cagiva Freccia C9. Ma ragazzi, quello era un missile rispetto alla mia Gilera! Ricordo che quando uscivo dall’Ascari lui era già in parabolica. Era talmente lontano che per un pò credevo fosse un doppiato ed io primo!

All’epoca erano diversi i piloti che come me correvano (a volte) lo stesso giorno sia in un trofeo monomarca che nella Sport Production. Infatti, avrei volentieri partecipato alle finali sp ’88,  ma nonostante il secondo posto a Monza mi desse i punti necessari per accedere alle finali, la Federazione non mi prese.  La cosa strana è che non accedo alle finali con 17 punti mentre Bosio vi accede con solo 15 andando poi a vincere il campionato con la MX1. Come mai? Meriti sportivi a decisione della federazione. Questa la dura spiegazione. Il punteggio non era poi l’unico parametro visto prendevano anche in considerazione il numero di piloti per zona. Quindi essendocene meno nella zona sud Bosio passa. Interessante notare che Bosio è piemontese e quindi cosa ci facesse nella zona Sud rimane per me un mistero. Ad ogni modo con la mia Kz avrei avuto vita dura in finale con le 125 più moderne.

4) Nel 1989 continui corri sia nel Trofeo Gilera con la MX1 e nel campionato sport in sella alla Honda NSR-R ufficiale. Nell’ultima gara del Trofeo ti giochi il titolo a favore di Eloi Chiariotti. Nella Sp vinci il titolo, ma a tavolino. Che cosa è successo?
Già che cosa è successo…
Nel 1989 mi compro la MX1 e mi iscrivo al Trofeo Gilera che appunto quell’anno vede impegnata la MX1. Ero in lista per vincere il titolo, ma a Varano espongono bandiere gialle e supero inavvertitamente Eloi Chiariotti che non riesce più a passarmi e mi fa reclamo facendomi squalificare e quindi perdendo il Trofeo. Non ci siamo parlati per 20 anni. (eccoli sotto 20 anni dopo. Giorgio a sinistra).

Giorgio_Gallinelli__Eloi_Chiariotti_20_anni_dopo
Il 22 Aprile di Sabato a Varano inizia la mia avventura con la Honda con una NSR-R che aveva usato Claudio Corsetti la domenica prima a Pergusa. Avevo con me il mio meccanico che mi seguiva nel Trofeo. Controlliamo la moto che girava bene e necessitava solo di una carburazione differente. In gara lotto duramente con Bosio che alla fine se ne va e vince. La moto non andava come doveva. Insomma, scopriamo che la moto montava ancora i rapporti lunghi per il tracciato di Pergusa!

Quando riporto la moto in Honda, loro la davano come rubata. Non sapevo che la Honda fornisse assistenza a tutti i piloti ed anzi avevo cambiato anche il numero di gara sulla mia moto così loro dai box non capivano chi stava dando battaglia a Bosio! Ad ogni modo, il responsabile Honda Aldo Ciaffei (scomparso l’anno successivo) mi chiede se me la sento di fare le finali con la Honda e mi invita per un test sulla pista di Magione. Vuoi perchè non amo quel tracciato, vuoi perchè forse non ero nella forma migliore, faccio un test poco convincente. Dico a Ciaffei che mi dispiace di averlo illuso e gli ridò la moto. Ma lui mi dice che crede in me e che gli accordi non si cambiano!

Un mese prima delle finali mi chiama Peter Durr che era il preparatore ufficiale Gilera di Bosio e mi offre una SP 01 ufficiale per correre nelle finali. Ammetto che la cosa mi spiazza. Ci penso un pò e ne parlo con Marco Riccardi di Motociclismo. Ricordo che Marco mi chiese di Bosio: “Ha la stessa moto? Stesso preparatore? Attento che ti rifilano una SP 01 che va meno di quella di Bosio”. Scelgo quindi la Honda e arriviamo all’ultima finale in una situazione che avrebbe potuto aprire scenari alquanto rari. Avevo ipotizzato una classifica dove io, Bosio e Stefanelli saremmo arrivati tutti e tre a 50 punti. Vado da un commissario e mi informo. Ovviamente questo mi guarda come fossi un matto e mi dice ridendo che uno scenario così non aveva alcuna possibilità. Ad ogni modo mi spiega che se vi fosse stata parità di punti avrebbe vinto chi avrebbe fatto i migliori piazzamenti e nel caso di una parità anche nei piazzamenti, si sarebbe preso il tempo totale di gara delle tre finali.

In prova il Sabato nell’ultima finale a Monza Bosio con la sua SP 01 (ha sempre girato con una moto priva di carena e non ne ho mai capito perchè) girava 5 secondi più lento di me che avevo fatto la pole con un bel record di 2.24.91. La domenica della gara la SP 01 di Bosio gira sugli stessi tempi della mia Honda e porta Bosio alla vittoria a due centesimi da me che arrivo secondo! Tutti e tre con 50 punti! Si applicano le regole su piazzamenti e tempi e vince Stefanelli. Ma in sede di verifica Bosio è squalificato. Trovano qualcosa (non ho mai capito esattamente che cosa, forse il cilindro) che non è regolare. Quindi Bosio squalificato, vinco io! Per la Federazione la cosa era finita li. Ma Gilera polemizza ai box e chiede anche la verifica della moto mia e di Stefanelli che risultano regolari. Tuttavia, Gilera reclama e si appella alla decisione. Viene quindi mandato a Roma in busta sigillata il gruppo termico ed altri pezzi della SP 01 di Bosio che vengono esaminati dalla commissione tecnica e che questa volta non trova irregolarità. Insomma dopo mesi dalla fine del campionato ad inizio stagione ’90 per non scontenare nessuno, la Federazione fa tutti e tre vincitori a pari merito. Ad ogni modo io mi prendo 5 milioncini dalla Honda e la gloria!

Gallinelli

5) La tua carriera di pilota con le 125 continua nei primi anni 90 solo nel campionato sport production over 21. Come è andata?
La stagione ’90 mi vede sempre in sella alla NSR, ma è una stagione avara di risultati per me. Nelle selettive in zona A, conquisto due secondi posti e due scivolate. Nelle finali un disastro. A Monza cado quando ero in testa. A Varano cado ancora per un grippaggio e l’ultima finale di Misano arrivo solo dodicesimo.

Nel 1991 porto con me in Honda Riccardo Lentini, un giovane pilota in cui la Honda crede tanto. Talmente tanto che mi ritrovo sempre con la moto più lenta. Io faccio una stagione sofferta con tre terzi podi nelle selettive e niente podi in finale. Arrivo solo quattordicesimo a fine stagione. Lentini invece arriva quarto in classifica, ma si brucia la carriera.

Le due finali di Vallelunga e Misano sono vinte da Massimilano Gervasio su Aprilia Futura e che in entrambe le gare è seguito dall’altro pilota Honda favorito, Paolo Capriolo che conquista due secondi posti. L’ulitma finale di Monza doveva quindi consacrare Gervasio, partito in pole, ma il pilota del team Libianchi commette diversi errori sulla pista bagnata e giunge solo nono al traguardo rischiando di perdere il titolo a favore di Capriolo a cui basta un terzo posto per conquistare il titolo. Tuttavia, Lentini pensa bene di impressionare la sua ragazza che si trova in tribuna ed invece di accontentarsi di un quarto posto, tiene testa a Capriolo e lo precede terzo sul traguardo. Il risultato: Aprilia e Gervasio sono campioni. Lentini è licenziato.

Nel 1992 la NSR comincia a risentire i suoi anni e poi non ero contento di come mi aveva trattato la Honda l’anno prima. Passo quindi con Aprilia sulla Futura Sport Pro. Nelle selettive (zona A) arrivo due volte secondo, una volta quarto ed una quinto. Bulega è il più veloce di tutti e vince tutte le selettive con una facilità che lascia aperti diversi punti di domanda sul livello di preparazione del motore della sua Cagiva Mito. Nelle finali arrivo quarto a Misano, mi ritiro a Vallelunga, perchè il mio compagno di marca Mauro Bianchi, mi “stende” alla staccata della curva “Semaforo” e vinco a Monza conquistando il terzo posto in campionato. In compenso Bulega non partecipa alle finali (non so il perchè), ma vince il titolo il suo compagno di squadra Bellei sempre su Mito del team Lusuardi.

La stagione ‘93 mi vede passare con la Yamaha TZR-R ufficiale, ma è un disastro totale. Nelle selettive conquisto solo un sesto, un decimo, un undicesimo posto ed una scivolata. Nelle finali il massimo che faccio è un diciottesimo posto. Enrico Repetti, amico e rivale dai tempi del trofeo Gilera viene portato da me in Yamaha. Lui, a differenza di me, si trova subito bene con la moto ed i risultati sono buoni.

Il 1994 è il mio ultimo anno e torno in sella alla Aprilia, questa volta con la RS Extrema. Corro più che altro per me stesso visto dopo la stagione con la Yamaha voglio dimostrare a me stesso che ho ancora il manico. Le selettive mi portano un terzo, un quarto, un quinto ed un Mi ritrovo come pilota anche se con una moto “privata” sarebbe stato difficile pretendere di più. Inoltre nella prima finale a Vallelunga, vengo nuovamente “steso” alla prima variante subito dopo la partenza da Stefano Schermini (non nuovo a queste imprese!) che partendo da dietro crede di superare tutti alla prima staccata. Risultato? Ne stende dodici! Io rimedio due fratture al mignolo della mano destra ed al malleolo destro.

Gallinelli_Futura_SP

6) Il campionato Sport Production classe 125 nasce nel 1986 con un regolamento ferreo che vieta qualsiasi modifica. Tutte le moto devono essere di serie. Si arriva poi a permettere la sostituzione dello scarico e nel 1991 la lavorazione dei cilindri e l’utilizzo di benzine speciali fino ad arrivare agli ultimi anni con veri e propri costosi kit di trasformazione messi in vendita dalle case stesse. Insomma largo ai furbi col portafoglio spesso?

Ma le furbizie esistevano anche prima del ’91. Pensa che Honda con la NSR nel corso del ’89 omologa una seconda versione dedicata alle gare SP prodotta in 150/200 pezzi (il minimo per ottenere la fiche di omologazione) e venduta solo ai piloti con licenza. Oltre all’ammortizzatore posteriore regolabile di serie, questa NSR monta anche un carburatore PHBE da 32 mm e vanta una cura particolare nell’ assemblaggio del motore. Insomma, una moto molto più performante di quella col carburatore da 28 mm comprabile da tutti nei concessionari! La stessa moto (in colorazione bianco/rosso) viene iscritta anche per la stagione ’90.

7) Parliamo di puro piacere di guida. Tra pista e strada praticamente hai guidato tutte le 125 stradali e non prodotte. Quale 125 hai trovato più coinvolgente?
Tra le moto di serie la NSR era la più sfruttabile. Posizione di guida poco sacrificata e discreto tiro anche ai regimi intermedi. In pista le Aprilia sono sempre state le più efficaci, anche se bisognava essere dei buoni collaudatori per averle sempre a punto. Le Mito però, con quel cambio a sette marce…Ricordo che una volta a Monza, durante le prove ufficiali, Bulega mi affiancò sul rettilineo poco dopo il traguardo. Ero già in sesta piena e lui mise la settima guardandomi attraverso la visiera quasi in segno di scherno. Inutile dire che la pole, con quel missile, fu sua.

8) Quale 125 guidi ora?
Ho una NSR SP del 1991 immacolata e da poco ho acquistato una Mito EV del 2002 che prima o poi… restaurerò.

SP91 Giorgio

9) Si dice che donne e motori non legano. Tu però sei forse un’eccezione. Un’eccezione che si chiama Roberta Cecotti e che in sella alla sua Honda NSR grattava il ginocchio sull’asfalto nel campionato Sport Production femminile.
Ho conosciuto Roberta nel 1991. Quello che mi piaceva di lei era la sua femminilità rispetto alle altre ragazze del Campionato Femminile. Poi vivemmo le due stagioni successive da piloti/fidanzati. Nel 1993, il suo ultimo anno di corse, io pilota ufficiale per la Yamaha e meccanico per la sua NSR!

10) Progetti per il futuro?
Attualmente, oltre al mio lavoro, sono diventato Istruttore Federale. Il “mestiere” di istruttore mi appaga molto perché mi offre la possibilità di mettere a frutto tutta l’esperienza accumulata in anni di gare e di prove per il giornale. Da poco ho messo in piedi anche una scuola dedicata ai bimbi, che nel futuro potrebbe anche diventare itinerante; come una sorta di Luna Park in giro per l’Italia dove si insegna ai bambini ad andare in moto!

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