Secondo alcuni, l’uso dei veicoli storici – le 125 stradali anni 80 e 90 incluse – é disciplinato dall’ Art. 60 del Codice della Strada che in un passaggio cita quanto segue:
“La loro circolazione (dei veicoli d’epoca, Ndr) puo’ essere consentita soltanto in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all’ambito della localita’ e degli itinerari di svolgimento delle manifestazioni o raduni. All’uopo i veicoli, per poter circolare, devono essere provvisti di una particolare autorizzazione rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri nella cui circoscrizione e’ compresa la localita’ sede della manifestazione o del raduno ed al quale sia stato preventivamente presentato, da parte dell’ente organizzatore, l’elenco particolareggiato dei veicoli partecipanti. Nella autorizzazione sono indicati la validita’ della stessa, i percorsi stabiliti e la velocita’ massima consentita in relazione alla garanzia di sicurezza offerta dal tipo di veicolo”.
Ora, questa definizione non può che generare confusione nell’appassionato che giustamente potrebbe pensare che la sua auto o moto storica, può essere utilizzata solamente dietro autorizzazione delle autorità competenti e solo in concomitanza di raduni particolari. Spoiler: NO! Questa è una interpretazione completamente ERRATA!
Vediamo di fare un pò di chiarezza sul punto principale, ovvero la differenza tra auto (da intendersi come veicolo e quindi comprendente anche moto e ciclomotori) d’epoca e storica:
Spesso auto d’epoca e auto storica sono termini che vengono usati in modo intercambiabile, per indicare genericamente quelle macchine dal gusto squisitamente retrò e dall’aspetto vintage. Ma le due espressioni sono davvero dei sinonimi? In realtà no. Ci sono alcune differenze tra auto d’epoca e auto storica. Iniziamo allora dalle auto d’epoca.
Secondo l’articolo 60 del Codice della strada – spesso richiamato a sproposito da chi non ha compreso la differenza tra auto storica e d’epoca – , le vetture e i motoveicoli che rientrano sotto questa denominazione sono stati cancellati dal Pubblico registro automobilistico e sono destinati all’esposizione in musei, locali o spazi pubblici e privati di altro genere. Le auto d’epoca, dunque, non possono più essere usate per circolare liberamente su strada come si farebbe con qualunque altra macchina. Anzi, il loro transito in città o altrove è consentito (tramite una speciale autorizzazione rilasciata dalla Motorizzazione) solo in occasioni particolari, come manifestazioni e raduni autorizzati. In questi casi le auto d’epoca vengono provvisoriamente dotate di una targa, che va esposta.
Insomma, possiamo dire che le auto d’epoca sono dei veri e propri pezzi da museo.
Tutto chiaro fino a qui? Bene, ora passiamo al concetto di auto storica (si intende anche moto e ciclomotori) che é la tipologia che interessa a noi collezionisti.
Le auto (si intende anche moto e ciclomotori) storiche – che significa d’interesse storico e collezionistico – sono invece più simili alle auto comuni che si usano per circolare. Cosa significa? Che sono certamente delle auto datate e di interesse collezionistico, ma che sono anche perfettamente funzionanti e possono girare liberamente su strada, a patto ovviamente che siano manutenute in modo corretto e che rispettino le norme vigenti relative alle emissioni. Ricapitolando, quindi, l’auto di interesse storico può circolare liberamente su strada, l’auto d’epoca invece no: questa è la prima differenza.
Tutto chiaro fino a qui? Bene, vediamo quale é la seconda differenza tra auto storica e d’epoca. E qui, cari Soci, c’è da divertirsi, perché il legislatore ha superato se stesso nella confusione che é riuscito a generare.
Un’auto (si intende anche moto e ciclomotori) diventa storica dopo vent’anni di età: a questo punto, si può richiedere il Certificato di Rilvevanza Storica (C.R.S.) che viene rilasciato da Automotoclub Storico Italiano (ASI), Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo o Storico FMI. Non è un documento obbligatorio, ma permette di accedere a dei vantaggi fiscali. Le auto (si intende anche moto e ciclomotori) con più di vent’anni hanno infatti delle agevolazioni relativamente al pagamento del bollo, pur con delle differenze da regione a regione, mentre quelle con più di trent’anni sono esentate totalmente e devono solo pagare una tassa di circolazione (ancora una volta, non in tutte le regioni si paga la tassa di circolazione). Anche l’imposta provinciale di trascrizione, cioè la tassa che si paga al passaggio di proprietà, è più contenuta nel caso delle auto storiche con almeno trent’anni (caso diverso per le moto! Ne parleremo piu’ avanti).
Quindi, ripetiamo assieme: un auto storica (si intende anche moto e ciclomotori) può circolare sempre, salvo ordinanze regionali o comunali in materia di anti inquinamento.
Un’auto (si intende anche moto e ciclomotori) diventa d’epoca a due condizioni: occorre che la sua produzione sia avvenuta almeno trent’anni prima della sua iscrizione ai registri dell’ASI, Automotoclub Storico Italiano (ASI), e deve essere cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Quindi, ripetiamo assieme: un auto d’epoca (si intende anche moto e ciclomotori) viene cancellata dal PRA e non può circolare, salvo che per sfilate, raduni, esposizioni e manifestazioni.
Ora, la domanda da porsi é la seguente: ma perché mai dovrei far acquisire al mio veicolo lo status di auto d’epoca, se poi per utilizzarlo sono limitatissimo? E questo é esattamente il punto. Lo status di “auto d’epoca”, generalmente lo hanno solo veicoli museali o particolari (ad es, la categoria degli ex mezzi militari) che normalmente non circolano sulle strade. Quindi, non preoccupatevi delle limitazioni all’uso contenute nell’Art. 60 del Codice della Strada perché non vi riguarda.
Pertanto, il consiglio del nostro Motoclub é semplice:
Acquisite il Certificato di Rilevanza Storica (C.R.S.) per le vostre 125 stradali ed enduro anni 80 e 90, ed in generale per ogni tipologia di auto e moto storiche e utilizzatele con serenità, prestando attenzione alle eventuali limitazioni anti-inquinamento che possono esistere nella vostra regione e comune di residenza.
Lampeggi
Fonti:
https://www.aci.it/i-servizi/normative/codice-della-strada/titolo-iii-dei-veicoli/art-60-motoveicoli-e-autoveicoli-depoca-e-di-interesse-storico-e-collezionistico.html
https://www.paginegialle.it/magazine/motori/differenza-tra-auto-d-epoca-e-auto-storica-2188