17 & 18 Maggio 2014 – 125Laghi

Terzo grande raduno 2014 del 125 Club Italia, due splendidi giorni ospiti dal nostro Massimo, amico e colonna portante del nostro Club.

Dopo i fasti della 125 Pavese ed il favoloso servizio confezionato da Moto.it, ecco una spettacolare due giorni che ci ha visto toccare entrambe le sponde del lago Maggiore, il lago d’ Orta, il lago di Varese e i laghi di Comabbio e di Monate. Inizialmente, le previsioni davano bel tempo per Sabato 17 e pioggia per Domenica 18. Volendo quindi evitare di rischiare di passare la Domenica sotto all’acqua, decidiamo di anticipare il giro lungo di 130km al Sabato, sperando di riuscire a completare il corto di 60km alla Domenica. Fortuna ha voluto che, invece, al risveglio anche Domenica 18 il tempo fosse splendido e allora…. E allora la voglia di 125 era troppa per accontentarci di un giretto di soli 60km e quindi… ecco che in 2 giorni abbiamo percorso quasi 300km rigorosamente solo in sella a 125 anni 80 e 90!

La partenza il Sabato si presenta abbastanza bene… un bel trio di Aprilia Reggiani Replica (ok, la Sintesi in effetti è una De Radigues Replica, ma non ce ne voglia il pilota Belga… per noi rimane una Reggiani!), la C10R gialla di Massimo fresca di un restauro, curato dal nostro socio Gianka, meglio conosciuto come “la Manetta di Calolzio”, e due Gilera SP01 e SP02 perfettamente restaurate dal nostro socio Mauro, ma… che il nostro Massimo insiste a non voler usare per le nostre scampagnate, relegandole a piccole uscite in solitaria, ovviamente sincerandosi che nessuno di noi sia in giro in quel momento. Voi che dite? Secondo me prima o poi le vedrete impegnate in un raduno e tirate a dovere come si conviene ad una sportiva di razza come la Gilera SP.

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 Arrivano Fabio con NSR-R, il Moka con una splendida TZR Blu Sarron del 1988 (e chi ne ha mai vista una??) e Aldo con la paninara NS-F nella sua colorazione più bella. Felice, come sempre, arriva da Lecce e Antonio da Bruxelles. Purtroppo un amico da Napoli non riesce a raggiungerci, ma sarà per la prossima volta!

Si parte!

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Prima tappa il castello di Somma Lombardo, dove incontriamo un appassionato di 125 che con un sorriso a 32 denti, ci chiede ogni dettaglio possibile ed immaginabile sulle nostre 125, ricordandosi con piacere i tempi che furono quando da 16enne possedeva una bellissima Honda NSR-F verde/nero del 1988.

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Proseguiamo per il lago d’ Orta. Le strade sono incantevoli ed il paesaggio veramente stupendo. Purtroppo il Moka deve rientrare per impegni familiari, ma la sua TZR blu Sarron ha lasciato delle impressioni molto positive. Forse, nel 1988 quando venne presentata, la piccola Yamaha costruita su licenza in Spagna era un pò la parente povera delle 125 nostrane, ma vista oggi, devo dire, che è estremamente valida e ben rifinita. Prima o poi organizzeremo una 125recensioni sulle Yamaha TZR. I soci del 125 Club Italia le possiedono tutte, anche la rarissima TZR-R SP…

Eccoci nella meravigliosa piazza di Orta San Giulio, da dove si può raggiungere l’isola di San Giulio.  Che dire… che posti meravigliosi che abbiamo in Italia! E poterli vedere in sella alle 125 anni 80 e 90 e con gli amici è veramente un onore.

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Prendiamo la strada che da Armeno prosegue verso il Mottarone, una strada bellissima, dove in cima, come sempre, le 125 anni 80 e 90 suscitano interesse e stupore tra i vari centauri con over super-incazzate al confronto delle quali le nostre 125 fanno una certa tenerezza. Il copione è sempre il solito: chi è nato nella decade 1968-1978, ha vissuto l’epopea delle 125 in pieno e quando le vede in giro per strada e pergiunta in gruppo… non può che spendere qualche lacrimuccia pensando alla loro 125 di 20 e passa anni fa. Ed, infatti, ecco immancabili i soliti commenti: “no!!! io avevo una Cagiva Mito!” e ancora “Mio padre mi comprò la AF1 Futura” oppure “Mi ricordo che lavorai tutta l’estate per comprarmi la NSR, quante battaglie con quella moto!”. Il nostro messaggio è sempre il solito, cari amici ex 125isti: le 125 anni 80 e 90 sono stupende ancora oggi! Le avete desiderate e sognate forse più di qualsiasi altra moto, ora che siete grandicelli, compratevene una e godetevela assieme a noi!

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Dal Mottarone prendiamo la strada privata Borromea (dove si paga un pedaggio) che ci porta verso il lago Maggiore, a Stresa.

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La strada diventa panoramica e ci porta fino a Stresa. Su questo tratto, la 125 che si apprezza di più è forse la NS-F di Aldo. Una 125 piccolina, se paragonata alla Futura/Extrema, ma tutto pepe e molto maneggevole, soprattutto sulle strade lente e ricche di curve che percorriamo. Mi permetto di spendere due parole sulle Honda 125 stradali: innanzitutto, sono le 125 più affidabili e solide. La JC20 R che vedete in queste foto e che Fabio possiede da 20 anni ha percorso 40,000km e non ha mai necessitato di nulla salvo una manutenzione ben fatta! Eppure… va ancora come una lippa… Gli assemblaggi e la qualità delle verniciature sono poi veramente giapponesi, come solo mamma Honda sa fare. Ad esempio, prendete gli specchietti retrovisori che su quasi tutte le 125 stradali anni 80 e 90 sarebbero da staccare e buttare via… vi sfido a trovarmi una Aprilia con gli specchi che rimangono fissi dove li posizionate o una Cagiva dove gli specchi riflettono qualcosa oltre ai vostri gomiti! Sulle Honda, anche sulle strade più sconnesse, gli specchi rimangono li fissi dove li volete e svolgono la loro funzione! Il punto debole delle NSR JC20 e JC22, oltre alle prestazioni inferiori ad Aprilia e Cagiva, credo che sia comunque la posizione di guida. Senza dubbio, si tratta di una posizione comoda per il busto ed i polsi, ma le pedane (soprattutto la JC20) sono veramente posizionate male e dopo qualche decina di km fanno si che il busto scivoli in avanti scaricando il peso sui “gioielli di famiglia” che vengono schiacciati sul serbatoio con il risultato che dopo qualche ora nella posizione suddetta… ci si sente forse un pò eunuchi. La JC22 va molto meglio, complice un serbatoio più largo, ma ha una sella migliorabile che dovrebbe sostenere meglio il peso del corpo.

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Ecco il lago Maggiore! Versante piemontese!

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Arriviamo a Stresa dove ammiriamo gli splendidi alberghi in stile Liberty.

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Si rientra a casa di Massimo, dove Felice prova il mio Fifty Top in giardino… rigorosamente originale e con solo 4000km… ma per poco ancora…. come km percorsi o come originalità? E chi può saperlo… però è stato ufficialmente eletto come mascotte del 125 Club Italia e quindi come muletto da portare ai raduni… qualora qualche 125ista rimanesse a piedi!

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Finalmente si cena! A Gallarate ci raggiungono Mauro e Sergio, Raoul che arriva da Torino e Maurizio con sua moglie. Mille risate e a letto tardi dopo aver discusso di moto, donne, cazzate… proprio come a 16 anni…

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Domenica mattina ci si sveglia a casa di Massimo, siamo tutti stracarichi ed il tempo è perfetto per un altro giro. Molto abilmente Massimo prepara un giro alternativo che ci permetta di godere dell’inaspettato bel tempo.

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Sono le 09 ed ecco puntuale Alberto con la sua fiammante N90 che arriva, udite-udite, da Aosta! Si, avete capito bene: AOSTA! Il buon Alberto con la sua fida N90 si fa qualcosa come oltre 500km tra andata, 125laghi e ritorno. Che gruppo che siamo! Arrivano anche Fabio da Alessandria (e con lui sono due Fabio), Giorgio da Genova (questa volta in macchina, tanto tra soci ci imprestiamo le moto) e Vasco da Vicenza con la sua splendida C12R bianca. Siamo pronti a partire! Si scaldano i motori, ma… mentre stiamo per uscir di casa e Massimo si appresta a chiudere il cancello, vedo Raoul correre con casco in testa e giacca di pelle verso di me urlando… “ragazzi, ma dov’è la mia 125??”. Ebbene, ho sbagliato il conto e… nella convinzione di avere ancora disponibile la mia Sintesi Replica che, invece, è già dal dottore causa freno anteriore bloccato… abbiamo una moto in meno! Ma perfortuna il grande Fabio (l’altro con la NSR-R JC20) farà da caronte e si porterà a turno uno di noi, così che tutti possano pilotare a turno una 125. Se non è spirito di squadra questo!

Passiamo ancora dal castello di Somma Lombardo per una foto tutti insieme.

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Questa volta ho deciso di prendere la mia Aprilia AS-R del 1985, un fondo di magazzino che dopo quasi 30 anni di silenzio, ha finalmente rivisto la luce. I km percorsi, per ora, sono solo 250 e sono costretto a non superare i 6000 giri, ma la piccola Aprilietta ha carattere da vendere ed una sonorità tipo cross veramente entusiasmante. Lo so… a vederla non si direbbe proprio, vero? Sembra un cancello colorato, ma… vi assicuro che ha carattere da vendere ed è piaciuta a tutti i soci che l’hanno guidata, anche a coloro più propensi alle 125 anni 90. Quando sarà finito il rodaggio le dedicheremo un bel servizio, magari in compagnia delle sue sorelle ST e STX che sono ancora in fase di restauro.

Eccoci sul lago di Comabbio, un posto veramente incantevole, dove ancora una volta le 125 sono al centro dell’attenzione. Ben due ragazzi si avvicinano a noi chiedendoci: “ma siete voi quelli del servizio di moto.it?”… beh… si! (ok, cerchiamo con falsa modestia di non tirarcela…)

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Partiamo quindi alla volta del lago Maggiore, dove da Ranco a Sesto Calende seguiremo la bellissima strada costiera del lato varesotto del lago. Dopodichè si procede alla volta di Varese dove saliremo sul Sacro Monte. Qui, alla faccia del panino che pensavamo di prendere, ci siamo recati in un bel ristorantino godendoci la bella giornata. Ecco la prova che siamo stati a stecchetto.

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Si ritorna quindi a Gallarate, felici di esserci scambiati le 125, di aver percorso delle strade bellissime, ma soprattuto di aver passato un bellissimo weekend con degli amici veri.

Alla prossima!

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