La prima volta non si scorda mai. Non importa quale sia il soggetto o l’oggetto che non si scorderanno mai, anche se per il 125 Club Italia la “prima volta” è stato senza dubbio il Lazio. Mai prima avevamo organizzato un raduno in questa splendida regione. Non è stato facile ed il meteo non ci è stato molto amico, ma con un po’ di perseveranza e con uno stratagemma che ha il sapore degli antichi riti propiziatori per il Sole (vedete foto sotto!), i nostri soci Stefano e lo “Zio” (così soprannominato dai Soci del Club 🙂 sono comunque riusciti ad organizzare un bel raduno sulle sponde dello splendido lago di Bracciano. La nostra meravigliosa Pagina Facebook continua a fare proseliti ed ormai la voglia è tanta di organizzare raduni regionali dove chi si incontra virtualmente, può conoscersi poi di persona ed in sella una 125 stradale od enduro anni 80 e 90. L’obiettivo del 125 Club Italia è semplice: aiutare il collezionista di 125 anni 80 e 90, ma favorendone l’utilizzo e l’incontro tra i suoi Soci.
Lasciamo alle parole di Stefano il racconto di questo bellissimo raduno che presto conoscerà una nuova edizione dove faremo numeri importanti!
Riassumo in breve questa bellissima giornata trascorsa in compagnia dello Zio! Ci ritroviamo nel suo HAREM…e lui è li già bello carico e pronto ad affrontare l’avventura…: “Semo pronti Stè? Daje va…nnnamo, tanto le benzina c’è quindi potemo anna dritti ar molo! Sai che ieri sta moto me s’è fermata? Chissa che c—o je pijato, mah! Su, annamo che famo tardi…”.
Fatta questa premessa… siamo partiti in direzione Anguillara ed una qual volta giunti quasi al punto di ritrovo, intravedo dallo specchietto una Cagiva C12 che stava per “infilarmi”! Di punto in bianco mi trovo un tipo col giubbino di jeans il quale affiancandomi mi faceva cenni di arrapamento dovuti alla guida delle mitiche 125… dopo di che “affonda” e raggiunge lo Zio e la situazione si ripete con braccia all’aria, clacson e sfrizionamenti vari. Riguardo lo specchietto posteriore e sta per sopraggiungere un’altra 125, una honda NS 125 F guidata da un baldo giovane col casco aperto! Immediatamente abbiamo intuito si trovassero li per essere dei nostri, dunque procediamo ulteriormente sino al punto di ritrovo e scorgiamo una RS Reggiani Replica ed un Honda NSR F2 ferme ad attenderci, ragion per cui una volta fatte le dovute presentazioni ci siamo messi ad osservare le rispettive 125 stradali!
“Beh allora partimo che senno se fa tardi…annamo!” … queste sono state le ultime parole famose in direzione del Lago di Vico. Lo Zio in testa con la sua fantastica NSR-F verdona ed io a chiuder il gruppo… fin qui tutto bene! Dopo circa 1,5 km dal punto di partenza avverto che la NSR-R da me condotta aveva come un vuoto ai 6000 giri… dunque la porto intorno ai 5000, ma quel vuoto mi segue sino a quando la moto decide di spegnersi! AIUTO!
Guardavo il gruppetto allontanarsi pian pianino, dunque ritento l’accensione e la moto parte benissimo, ma dopo un ulteriore km torna a spegnersi nuovamente! D’istinto apro il serbatoio per verificare che ci fosse la benzina, cosa di fatto presente (ed assicuratami dallo Zio prima di partire: “C’è quasi er pieno”… tacci 😆 ); provo e riprovo a metterla in moto ma niente da fare, finchè si accende in me una lampadina…quella della riserva! Prontamente la moto s’imbizzarrisce e riparte “furiosa” cercando di riprendere il gruppo fuggiasco e dietro una curva incrocio un moscerino verde che era venuto in mio soccorso: lo Zio! Ripartiamo all’avventura e al primo distributore disseto la belva condotta con una benzina 100 ottani, talmente gradita che giuro di aver sentito anche un ruttino!
Continuiamo l’avventura ma dopo pochi chilometri la Freccia C12 e la NS-F si ritirano accusando le avverse condizioni meteo caratterizzate da circa 4 o 5 goccioline nell’arco di 10 km, ma purtroppo tali da non andare d’accordo con le loro rispettive dotazioni in termini di pneumatici, infatti entrambi riferivano di aver sotto le dotazioni di serie, quindi gomme di pietra di quasi 30 anni fa! (Motivo per cui nel 125 Club Italia auspichiamo che tutti si presentino con la moto in ordine e ben gommata, NDR). Ci dividiamo dai due che ci lasciano con una notevole impennata e proseguiamo in direzione del ristorante “La Bella Venere” percorrendo gli ultimi 10 minuti sotto una pioggiarella costante; giustamente parcheggiate le moto, è uscito il sole!
Ci concediamo dapprima un aperitivo e successivamente passiamo ad un buon pranzo degno dell’occasione e nel mentre torna a piovere per bene; approfittiamo della situazione per conoscere meglio i compagni di viaggio che subito vengono “identificati” come simpatici ed appassionati. Pronti nel ripartire ci avviciniamo alle moto eh… “Aho! Ma che è ssa robba sopra e moto? Anvedi… è la resina della pianta che è scesa su e moto… mo ce se attacca a sella ar culo”. Cerco di convincere lo Zio che nella disgrazia abbiamo la fortuna di aver un grip maggiore sulla sella…ma non soddisfatto ci porta tutti all’autolavaggio a lustrare le moto!
La giornata è stata più che divertente. Daniele e Mauro sono stati davvero in gamba e parlare con loro è stato piacevolissimo; le altre due “comparse” sono state simpaticissime, ma non abbiamo avuto modo di approfondire ulteriormente la loro conoscenza a causa del pochissimo tempo trascorso insieme. Di certo la Honda NS è stata premiata come ” MIGLIORE IMPENNATRICE” dell’evento e il conducente della C12 come “PILOTA PIU’ ECCITATO DELLA STORIA”.
Ringrazio lo Zio per avermi messo a disposizione le sue splendide NSR e per le grasse risate che mi ha fatto fare e lo lascio con un avvertimento: alla prossima mi devi portare alla “CURVA ZIO”!
Stefano “Lillospeank”