Nell’anno in cui Tom Cruise nel film “Top Gun” sfreccia nei cieli a bordo del suo F14 Tomcat, la conturbante Samanta Fox canta “Touch Me” diventando l’idolo dei ragazzini e la centrale nucleare sovietica di Chernobyl esplode, l’ Fmi istituisce la classe 125 nel campionato italiano Sport Production.
Il 1986 rappresenta una pietra miliare per il motociclismo nostrano che in una classe apparentemente pensata per giovani piloti di calibro amatoriale vede, invece, lo sviluppo di una competizione di livello altamente professionale dove nascono, tra gli altri, molti campioni che ancora oggi ricordiamo e che ancora oggi vincono.
Nella seconda metà deglia anni 80 lo sviluppo delle 125 stradali italiane è veloce ed inarrestabile: presto le ciclistiche permettono angolazioni di piega impressionanti ed i motori prestazioni vicine ad una moto da gp di pari cilindrata. La diffusione delle 125 non è solo un fenomeno di moda legato ai cortili dei licei, ma potendo contare su moto divertenti, relativametne poco costose da gestire ed altamente competitive, sono molti i giovani centauri che vogliono prendere parte ad un campionato italiano corso sui migliori e più famosi circuiti nazionali. Il successo è tale che in poche stagioni la 125 eclissa quasi completamente le classi superiori.
La prima stagione della Sport Production classe 125 vede la supremazia della Honda Ns-F, che già impegnata nell’omonimo trofeo monomarca, è come se partecipasse ad un secondo trofeo monomarca vista l’assenza di ogni altra concorrente. Infatti, Aprilia attende la sua rivoluzionaria AF1, Cagiva partecipa con la Aletta Oro che in pratica è l’unica concorrente a disturbare la Ns-F, mentre Gilera partecipa solo alle ultime due gare con la sua nuovissima Kz. Laverda iscrive la Gs Lesmo, ma sono tempi bui per la case di Breganze che a fine stagione porta i libri in tribunale.
Il campionato 1986 si articola su 11 prove disputate sui migliori autodromi nazionali e organizzate da motoclub locali con la supervisione della Fmi. Le moto devono essere strettamente di serie e non sono permesse modifiche di sorta, se non l’eliminazione di fari, frecce, specchietti, cavalletti ad eccezione di una taratura diversa per le forcelle e rapporti finali adeguati al tracciato. I piloti possono iscriversi a due classi (e con moto diverse) da disputare nella stessa giornata. Il regolamento lascia libertà ai piloti di iscriversi ad ogni gara con una moto diversa.
Il giovane Serafino Foti vince il campionato 1986 in sella alla Honda Ns-F. Si mettono in luce, tra gli altri, Garagnani, Levantini, Monti, Pennese, Toschi e Vivarelli.
LE GARE
23/3 Magione
La prima gara di Magione vede 18 Honda schierate al via e solo una Cagiva Aletta Oro (Toschi) ed una Laverda GS Lesmo (Pezzolo). Valerio Vivarelli, che partecipa anche al trofeo monomarca Honda, vince portandosi in testa su Monti e Foti.
13/4 Cassino
A Cassino, Vivarelli vince ancora. Baldassarre Monti arriva secondo, ma questa volta in sella alla Cagiva Aletta Oro. Serafino Foti è terzo dopo due cadute.
27/4 Varano
Freddo e pioggia accompagnano la terza gara di campionato a Varano. Monti dimostra la sua supremazia sul circuito di casa e oltre a registrare il giro più veloce, rimane al comando per quasi tutta la gara. Una sfortunata scivolata però dona la vittoria a Donghi, seguito da Foti e Capriolo. (Monti si rifarà vincendo nella 350 con la Yamaha RD)
11/5 Vallelunga
A Vallelunga domina Serafino Foti. Su un circuito dove non ha mai corso prima, il diciasettenne torinese stabilisce il tempo record di 1’ 02”46 e gira in media dieci-dodici secondi più veloce degli altri. Gli altri sono Stefano Pennese e Vivarelli, terzo dopo la squalifica di Antonucci trovato col miscelatore staccato.
18/5 Magione
La quinta prova a Magione vede ancora il dominio di Foti, seguito da Pennese e Garagnani giunto terzo. Sesto Toschi con la Cagiva, unica tra le Honda.
1/6 Iesi
A Iesi Umberto Palazzini conclude la gara davanti a Foti e Levantini. Tuttavia il miscelatore staccato e altre irregolarità vedono la squalifica di Palazzini e la conferma di Foti vincitore. In terza posizione viene promosso Toschi con la Cagiva, mentre Monti con l’altra Cagiva e Palazzolo con la Laverda si ritirano. Ottima la gara di Donghi e Pennese che partono dal fondo guadagnando diverse posizioni.
22/6 Magione
Magione vede la vincita di Luciano Garagnani davanti a Foti che però risponde con il giro più veloce. Terzo l’ottimo Pennese e quarto Monti con la Cagiva.
11/7 Misano
L’ottava gara di campionato vede l’assegnazione del titolo all’ottimo Serafino Foti che vince la gara dopo un bel duello con Pennese che giunge secondo. Terzo Debbia, mentre Monti giunge quinto con l’Aletta Oro. Da segnalare il debutto di due Gilera KZ che però si ritirano entrambe.
21/9 Vallelunga
La penultima gara di Vallelunga fornisce un anticipo della stagione avvenire dove per la prima volta tre marche diverse hanno la possibilità di vincere. Toschi con la sua Cagiva è l’autore del giro più veloce, ma Foti gli rovina la festa e lo precede per primo. Segue Pennese con la Honda. Molto bella la gara di Aldo Simonetti con la Gilera che però scivola all’ultima curva e stessa sorte tocca al vincitore del monomarca Honda Di Noia, che in questa occasione corre anche lui con la KZ.
12/10 Mugello
L’ultima gara di Vallelunga vede Foti prendere il via con la Gilera KZ che insieme ad Aldo Simonetti, dimostrano tutto il potenziale della nuova ottavo di litro di Arcore. Tuttavia, Garagnani e la sua NS-F rendono dura la vita a Gilera e Cagiva andando a vincere la gara con relativa facilità. Discorso diverso per il secondo posto dove seguono Toschi con la Cagiva e Pennese con la Honda entrambi usciti di scena per una caduta. Guadagnano quindi il secondo e terzo posto Foti e Simonetti con la KZ.