K7 125

Presentata nel 1990, la K7 è una novità vera per Cagiva che rinnova la sua gamma enduro presentando una moto diversa da quanto visto fino ad ora.

La Cagiva K7 si differenzia dalla N90, rispetto alla quale adotta un’impostazione più adatta ad una enduro professionale, ma anche da tutte le altre concorrenti, rispetto alle quali adotta una linea alquanto originale. Tuttavia, diverso non è sempre sinonimo di bello e la K7, infatti, non incontra troppo il favore del pubblico che le preferisce enduro dalla linea più classica.

Sotto il profilo tecnico la K7 mantiene il telaio (rivisto nella geometria) della N90, ma adotta sospensione tarate diversamente ed estese modifiche al propulsore a 7 marce che perde l’avviamento elettrico.

La colorazione disponibile è solamente una e vengono forniti in dotazione nove numeri adesivi per personalizzare le tabelle porta numero con il proprio numero di gara. Il prezzo nel 1990 è di Lire 5.081.000

La K7 adotta sovrastrutture inedite rispetto a quanto visto sulla N90 con un proiettore anteriore che è decisamente la parte più orginale e controversa della moto. La strumentazione si addice al carattere minimalista della moto e quindi ospita solo il contakm ed alcune spie. I blocchetti elettrici CEV rimangono identici alla N 90.

La ciclistica mantiene il telaio a tubi quadri e rettangolari della N90, ma variano la geometria di sterzo, l’avancorsa e viene alleggerito dalla soppressione delle fazzolettature necessarie ad ospitare i diversi accessori in stile dakariano che ovviamente sono assenti sulla K7. La forcella a steli rovesciati da 40 mm adotta il perno avanzato ed una nuova taratura così come la sospensione posteriore. L’impianto frenante adotta un nuovo disco anteriore Brembo da 260 mm servito da pinza a doppio pistoncino flottante, mentre al posteriore rimane il disco da 220 mm a pinza fissa. I cerchi sono in alluminio della Akront.

Il propulsore deriva dall’unità montata sulla N90 con valvola allo scarico CTS a controllo elettronico e cambio a 7 marce. Viene adottato un nuovo gruppo termico 66650E, di un carburatore VHSB 34 ES, un nuovo impianto di scarico, rivisti i carter, i rapporti interni ed eliminato l’avviamento elettrico.